Videogiochi: La Ricerca Conferma l'Impatto sull'Apprendimento dell'Inglese

Modificato da: Vera Mo

Le generazioni di trentenni polacchi ricordano l'epoca in cui i videogiochi arrivavano nel Paese spesso senza traduzione o con notevoli ritardi distributivi. Questi titoli, che richiedevano la lettura di migliaia di righe di testo, rendevano indispensabile l'uso costante del dizionario per la decifrazione.

Oggi, sebbene la maggior parte delle produzioni di rilievo offra sottotitoli o doppiaggio in lingua locale, una parte significativa di videogiocatori sceglie deliberatamente le versioni in lingua originale. La preferenza per l'audio e i dialoghi originali, elementi cruciali per l'atmosfera, spinge tra il 27% e il 46% dei giocatori polacchi a selezionare le edizioni in lingua inglese, con variazioni a seconda del genere videoludico prevalente. Questa scelta trova riscontro in analisi scientifiche che attestano l'efficacia dell'intrattenimento digitale nell'ambito dell'educazione linguistica. L'immersione totale in un universo anglofono, dove ogni menu, missione e dialogo è in lingua straniera, stimola il cervello in modo analogo a una permanenza in un paese anglosassone, favorendo un apprendimento naturale del lessico contestualizzato.

Studi accademici hanno quantificato questo fenomeno. Nel 2012, le ricercatrici svedesi Pia Sundqvist e Liss Kerstin Sylvén dell'Università di Göteborg pubblicarono un'analisi fondamentale che coinvolgeva 86 studenti di età compresa tra gli 11 e i 12 anni. I loro risultati indicavano una correlazione diretta tra la frequenza di gioco e la competenza in inglese. I giocatori assidui, coloro che superavano le 5 ore settimanali dedicate ai videogiochi, ottenevano punteggi superiori rispetto ai giocatori occasionali, i quali, a loro volta, superavano i non giocatori. Ulteriori lavori precedenti della Sundqvist, risalenti al 2009, avevano già evidenziato un legame tra l'attività videoludica e l'ampiezza del vocabolario, oltre che la fluidità orale.

Ulteriore conferma è giunta nel 2017 da Signe Hannibal Jensen dell'Università della Danimarca Meridionale, la quale esaminò un gruppo di bambini tra gli 8 e i 10 anni dopo un solo anno di istruzione in inglese, limitata a due lezioni settimanali. I maschi dedicavano in media 235 minuti alla settimana a sessioni di giochi in inglese, mentre le femmine solo 47 minuti. Questa disparità di tempo si traduceva in una differenza statisticamente rilevante nella dimensione del vocabolario, a favore dei giocatori. L'analisi ha specificamente rilevato che i titoli che combinano testo scritto e dialogo parlato esercitano il massimo impatto sullo sviluppo lessicale.

Il meccanismo di apprendimento si fonda sulla motivazione intrinseca, un elemento spesso carente nell'istruzione formale. A scuola, l'inglese è percepito come un dovere con una ricompensa astratta, mentre nel contesto ludico la gratificazione è immediata: comprendere un'istruzione sblocca l'avanzamento di missione. L'esperienza pratica cementa il sapere; quando un giocatore in un titolo come Skyrim forgia una spada, il termine inglese associato si lega a un'azione concreta e memorabile. Studi svedesi hanno dimostrato che i giocatori abituali possiedono una conoscenza superiore di parole rare e specifiche, come melt, roar, flesh o hide, rispetto ai loro coetanei non giocatori.

I giochi multigiocatore di massa online (MMORPG) impongono cooperazione e reattività rapida. A livello globale, i dati di settore indicano che solo il 27% della popolazione videoludica mondiale ha l'inglese come lingua madre, il che implica che i restanti tre quarti giocano in una lingua che stanno imparando. Questo scenario posiziona i videogiochi come il più vasto programma di apprendimento informale dell'inglese mai esistito. L'apprendimento basato sulla gamification, che applica tecniche ludiche all'istruzione, rende l'esperienza più appagante e motivante, trasformando l'esercizio in un piacere. I videogiochi si configurano dunque come un alleato educativo sottovalutato, poiché la semplice modifica della lingua del gioco in inglese può convertire efficacemente l'intrattenimento in un'opportunità formativa strutturata, un concetto esplorato da linguisti come James Paul Gee nei suoi lavori sui principi dell'apprendimento efficace insiti nei videogiochi.

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Fonti

  • gry.interia.pl

  • TechBullion

  • Benzinga

  • The Manila times

  • Pravda

  • ReCALL - Cambridge University Press & Assessment

  • Gry uczą angielskiego skuteczniej niż szkoła. Nauka to potwierdza! - Gry w INTERIA.PL

  • Top 10 English-speaking countries in the world in 2025 - The Times of India

  • EF EPI | EF English Proficiency Index | EF Global Site (English)

  • Gaming as an English Language Learning Resource among Young Children in Denmark, CALICO Journal, 2017 - ERIC

  • Coinprwire

  • Barchart.com

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  • Xiaogua Chinese

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