La Molteplicità dei Nomi Divini nell'Islam e nell'Ebraismo Abramitico
Modificato da: Vera Mo
Le fedi monoteiste, pur affermando l'unicità del Creatore, impiegano una ricca varietà di nomi per delineare le molteplici sfaccettature della Sua personalità divina e le Sue interazioni con il creato. Queste designazioni descrivono attributi caratteriali e modi di manifestarsi del Divino, come l'essere Re o l'espressione di Misericordia e Compassione. Entrambe le tradizioni, Islam ed Ebraismo, affondano le loro radici nella discendenza del Patriarca Abramo, e ciascuna custodisce un Nome sacro e ineffabile, distinto dai titoli descrittivi.
Nell'Islam, il nome proprio e singolare per Dio è Allah, termine che deriva dalla contrazione di al-ilāh, significando "il Dio", e che pre-Islam sembra designare la divinità suprema della Mecca. Il Sacro Corano, Sura 17:110, sancisce che "A Lui appartengono i nomi più belli: invocatelo con quelli", legittimando l'uso di appellativi come Ar-Rahman (il Più Misericordioso). La tradizione islamica venera i 99 Bei Nomi di Dio, sebbene nelle confraternite mistiche si discuta del centesimo Nome, noto come "Il Grande Nome", la cui valenza sacra è riservata agli spiriti più elevati.
Per l'Ebraismo, il nome più intimo, rivelato a Mosè, è il Tetragramma YHVH, composto da quattro consonanti (yōd, hē, wāw, hē) e ricorrente oltre 6.000 volte nella Bibbia ebraica. Il passo di Esodo 3:13-15 riporta Dio che si identifica come Ehyeh asher Ehyeh, un'espressione che sottolinea la Sua natura di Dio Vivente e in divenire; il nome YHVH stesso è interpretato come "Colui che causa l'essere e il divenire". Per profonda venerazione, questo nome sacro viene omesso nella pronuncia quotidiana dai fedeli e sostituito con HaShem ("il Nome") o Adonai ("Signore").
Il rispetto per la sacralità del nome divino ha portato gli ebrei a ricorrere anche a denominazioni come El Shaddai, spesso tradotto come 'Dio Onnipotente' o 'Dio Onnissufficiente', un appellativo precedente. Termini generici per indicare una divinità, preesistenti ai patti specifici, sono comuni nel Semitico Occidentale: in ebraico si trovano El, Elah, Elohei, ed Elohim, mentre in arabo si riscontra Al-Ilahi. Questi termini generici differiscono dai nomi propri e specifici della Divinità, analogamente alla parola inglese 'God'.
La comune ascendenza abramitica stabilisce un ponte tra le due fedi, manifestato nella condivisione di attributi fondamentali; l'attributo di 'Misericordioso', ad esempio, si ritrova sia in Ar-Rahman nell'Islam sia in El Rakhum nella tradizione ebraica. La vasta gamma di nomi in entrambe le teologie, con i 99 Nomi islamici e i circa 70 nomi citati nella tradizione ebraica, serve a rafforzare la comprensione di un'unica Entità Divina la cui personalità è onnicomprensiva e incommensurabile. L'Ebraismo definisce Dio come un essere unico, indivisibile e incomparabile, la cui vera essenza rimane inconoscibile, mentre l'Islam enfatizza la totale sottomissione a questo unico Dio, come espresso nella professione di fede.
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Fonti
Eurasia Review
Monotheists Loving One Name Of God Above All Others – OpEd - Eurasia Review
God's 99 names and YHVH for Jews and Allah for Muslims | Allen S. Maller - The Blogs
God Has a Name: Yahweh - The Far Reaches of Grace
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