Gastronomia come Strumento di Identità Nazionale e Diplomazia Culturale
Modificato da: Olga Samsonova
Il concetto di gastronazionalismo postula che il cibo rifletta intrinsecamente l'identità di una nazione e funga contemporaneamente da efficace strumento di diplomazia, rafforzando il senso di appartenenza collettiva. Questa prospettiva analizza come le tradizioni culinarie, spesso considerate apolitiche, siano in realtà marcatori culturali non conflittuali. Tali marcatori assumono un ruolo cruciale per gli immigrati che si trovano a navigare contesti sociali nuovi e sconosciuti.
A differenza delle manifestazioni nazionalistiche che possono sfociare in antagonismo, l'ambito gastronomico privilegia la condivisione rispetto alla competizione. Questo principio è evidente nella proliferazione di ristoranti internazionali in metropoli multiculturali come Madrid. Tuttavia, sebbene la cucina resista intrinsecamente all'omogeneizzazione forzata, si osserva il tentativo da parte di alcune correnti di estrema destra di strumentalizzare le usanze culinarie per fini divisivi.
La gastrodiplomazia, ovvero l'impiego strategico della cucina nazionale per modellare la percezione globale di un paese, sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore nelle politiche estere. Un esempio storico di questa evoluzione si riscontra in Portogallo, dove i menu diplomatici hanno subito una transizione significativa, abbandonando decenni di predominio della cucina francese in favore di piatti autoctoni, segnalando una consapevolezza del potere comunicativo del cibo.
Parallelamente, la Thailandia ha implementato con successo programmi governativi mirati alla promozione della propria gastronomia. Questa iniziativa ha portato al raddoppio dei ristoranti thailandesi a livello internazionale e a un notevole incremento dei flussi turistici verso il paese. Il cibo opera come catalizzatore di dialogo e connessione interculturale, attenuando le divergenze in contesti che spaziano dalle riunioni familiari più intime ai più formali banchetti di Stato.
Studi critici sul gastronazionalismo, come quelli che analizzano le Indicazioni Geografiche Tipiche, evidenziano come cultura e gastronomia vengano spesso evocate in contesti populisti e nazionalisti per definire l'identità in contrapposizione ad altri gruppi, mettendo in luce i limiti della costruzione di un'identità europea unitaria. La promozione culturale, che include la gastronomia, è considerata un pilastro della politica estera italiana, un patrimonio immateriale da cui attingere per affrontare le sfide contemporanee.
In risposta alle sfide economiche, come quelle poste dalla pandemia di COVID-19, il governo thailandese ha introdotto nel marzo 2020 misure di sostegno al turismo, inclusa la promozione della cucina locale e agevolazioni fiscali, dimostrando l'intervento politico attivo a sostegno di questo settore strategico. L'approccio moderno al turismo mira a un modello più responsabile e rigenerativo, dove le esperienze locali, inclusa la cucina, generano reddito diretto per gli abitanti e preservano le tradizioni culturali, incoraggiando la comprensione interculturale tra visitatori e comunità ospitanti. Questa sinergia tra identità, diplomazia e sviluppo economico locale sottolinea il ruolo poliedrico e sempre più strategico del cibo nel panorama globale contemporaneo.
Fonti
EL PAÍS
EL PAÍS
El Diario de Madrid
Agencia Estatal de Investigación
ResearchGate
IGCAT
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