Ucraina Accetta di Rinunciare alla NATO in Cambio di Garanzie di Sicurezza a Berlino

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Intense manovre diplomatiche concluse lunedì 15 dicembre 2025 presso la Cancelleria tedesca hanno delineato una potenziale svolta nel conflitto ucraino-russo, con l'obiettivo di porre fine alle ostilità entro la fine dell'anno. I negoziati, ospitati dal Cancelliere tedesco Friedrich Merz, hanno coinvolto delegazioni di Stati Uniti e Ucraina, estendendosi successivamente a un vertice allargato con numerosi leader europei.

Il progresso centrale dei colloqui risiede nella disponibilità di Kiev a ritirare la richiesta di adesione alla NATO, un punto storicamente sensibile per Mosca. In cambio, l'Ucraina riceverebbe garanzie di sicurezza bilaterali robuste, modellate sull'Articolo 5 del Trattato NATO, offerte da Washington, Canada e Giappone. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito questa la rinuncia un "significativo sacrificio unilaterale", ma ha insistito sul fatto che qualsiasi accordo debba basarsi sulle attuali linee del fronte, escludendo concessioni territoriali alla Russia.

Le discussioni si sono concentrate sulla bozza di un piano di pace statunitense, ridotto a 20 punti rispetto ai precedenti 28, e hanno registrato avanzamenti concreti sul tema dell'impiego degli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione nazionale. Il Cancelliere Merz ha espresso cauto ottimismo, definendo l'offerta statunitense "veramente notevole" e un "passo importante verso un vero processo di pace", evidenziando i progressi sugli asset.

Parallelamente, i leader europei, tra cui il Primo Ministro polacco Donald Tusk, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Primo Ministro britannico Keir Starmer e la Premier italiana Giorgia Meloni, insieme ai vertici dell'Unione Europea come Ursula von der Leyen, hanno formalizzato l'impegno a istituire una "forza multinazionale" a guida europea, supportata dagli Stati Uniti. Questa forza, composta da una "Coalizione dei Volenterosi", è destinata a supportare la rigenerazione delle forze ucraine, assicurare la sicurezza dello spazio aereo e marittimo, e potenzialmente operare sul territorio ucraino dopo un cessate il fuoco. L'Ucraina si è impegnata a mantenere una forza militare di pace di 800.000 effettivi.

L'ottimismo transatlantico è stato espresso anche dall'ex Presidente Donald Trump, che ha dichiarato di essere "più vicini ora di quanto non lo siamo mai stati" alla fine del conflitto dopo colloqui diretti con il Presidente Putin. Le delegazioni USA, che includevano l'Inviato Speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, hanno riferito che circa il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev sarebbe stato risolto. Tuttavia, la posizione russa resta un fattore critico; il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accolto favorevolmente le "decisioni serie sulla pace", ma ha messo in guardia contro "trucchi volti solo a guadagnare tempo". Le questioni pendenti, in particolare la cessione territoriale, rimangono l'ostacolo principale, con Zelensky che attribuisce le pretese territoriali unicamente a Mosca.

Il conflitto, che entra nel suo quarto inverno, ha visto anche un recente successo militare ucraino con l'attacco tramite UUV contro un sottomarino russo classe Kilo a Novorossiysk nella notte tra il 14 e il 15 dicembre 2025. Le statistiche interne ucraine indicano un sostegno popolare al congelamento della situazione sul fronte in cambio di garanzie, con il 72% dei cittadini pronto ad approvare tale piano, sebbene il 75% rifiuti di cedere territori senza solide protezioni. La struttura delle garanzie di sicurezza, che dovrebbero essere legalmente vincolanti e richiedere l'approvazione del Senato USA, è l'elemento cardine su cui si fonda la speranza di una pace duratura.

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Fonti

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