Rivalutazione Scientifica: Esposizione Solare Moderata e Benefici per la Longevità
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Nuove evidenze scientifiche stanno conducendo a una riconsiderazione delle attuali direttive sanitarie sull'esposizione solare, suggerendo che un'esposizione moderata possa offrire vantaggi significativi per la longevità, in particolare per le popolazioni residenti a latitudini settentrionali. Questa prospettiva emerge da analisi che bilanciano i rischi noti di cancro cutaneo con i benefici sistemici derivanti dalla luce solare.
Il Professor Richard Weller, analizzando i dati della UK Biobank, ha stabilito un nesso tra una maggiore esposizione solare e una diminuzione della mortalità per tutte le cause tra le popolazioni dell'Europa settentrionale. Nello specifico, per ogni decesso legato al cancro della pelle potenzialmente attribuibile al sole, si stima che 75 decessi dovuti ad altre patologie, come le malattie cardiache, possano essere prevenuti. Questo rapporto numerico sfida le convenzioni sanitarie tradizionali che privilegiano la completa elusione solare.
I meccanismi biologici alla base di questi effetti protettivi vanno oltre la sintesi di Vitamina D. Una componente cruciale è l'induzione, tramite i raggi UV, del rilascio di ossido nitrico (NO) nella pelle, una molecola che agisce come potente vasodilatatore, contribuendo alla riduzione della pressione arteriosa. Studi hanno evidenziato che i livelli di pressione sistolica e diastolica tendono ad essere inferiori nei mesi estivi rispetto a quelli invernali nei soggetti ipertesi. L'ossido nitrico è fondamentale per la perfusione dei tessuti, e la sua carenza è un segnale precoce di ipertensione, patologia che affligge oltre un miliardo di persone globalmente.
Il neuroscienziato Andrew Huberman, professore presso la Stanford University School of Medicine, rafforza questa visione, sottolineando l'importanza di una luce solare sicura per ottimizzare la salute ormonale e la funzione mitocondriale, elementi chiave per la promozione della longevità. Huberman enfatizza che la coerenza nell'esposizione alla luce, soprattutto al mattino, è vitale per sincronizzare l'orologio biologico, influenzando positivamente la produzione di cortisolo e melatonina.
Parallelamente, la ricerca indica che l'astensione totale dal sole può comportare un rischio di mortalità paragonabile a quello del fumo in determinate coorti di popolazione. Studi svedesi condotti su circa 30.000 donne, pubblicati sul Journal of Internal Medicine, hanno suggerito che l'esposizione solare possa mitigare alcuni degli effetti dannosi associati al fumo di sigaretta, con le donne esposte al sole che mostravano un rischio minore di eventi cardiovascolari e una sopravvivenza più lunga, stimata tra 0,6 e 2,1 anni in più rispetto alle donne che evitavano il sole. Questo evidenzia una complessa interazione tra fattori ambientali e rischio di mortalità.
Di conseguenza, la comunità scientifica sta orientando le proprie raccomandazioni verso l'incoraggiamento di un'esposizione solare sicura e dosata, piuttosto che verso l'evitamento assoluto. È fondamentale mantenere la prudenza, raccomandando l'uso di creme solari ad alto fattore di protezione per prevenire l'eritema solare, che rimane un rischio accertato. L'equilibrio tra la prevenzione del danno cutaneo acuto e il potenziamento dei benefici sistemici legati all'ossido nitrico e alla regolazione ormonale rappresenta la nuova frontiera per ottimizzare l'aspettativa di vita.
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Fonti
Hindustan Times
The health effects of sunlight, UV and blue light - YouTube
Professor Richard Weller - Centre for Inflammation Research
Scots urged to rethink sun exposure warnings - Health and Care Scotland
A risk-benefit ratio of sunlight exposure - UK Biobank
The truth about sun exposure: What dermatologists want you to know - Kevin MD
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