La Commissione Europea infligge una multa di 120 milioni di euro a X per violazioni della trasparenza ai sensi del Digital Services Act

Modificato da: Tatyana Hurynovich

Venerdì 5 dicembre 2025 segna un momento storico: la Commissione Europea ha imposto per la prima volta sanzioni pecuniarie ai sensi del Regolamento sui servizi digitali (DSA). La piattaforma X, di proprietà di Elon Musk, è stata colpita da una sanzione di 120 milioni di euro. Questa decisione rappresenta la prima conclusione di un procedimento sanzionatorio nell'ambito della nuova legislazione UE, volta a regolare le grandi piattaforme online per quanto riguarda la sicurezza degli utenti e la trasparenza.

Le indagini formali che hanno portato a questa risoluzione erano state avviate nel dicembre 2023. L'importo totale della multa, equivalente a circa 140 milioni di dollari statunitensi, è stato suddiviso in base a tre principali inadempienze riscontrate. Il primo punto, sanzionato per 45 milioni di euro, riguardava il design ingannevole del sistema di verifica a pagamento, la cosiddetta "spunta blu". La Commissione ha rilevato che qualsiasi utente poteva acquisire questo status senza una verifica sostanziale dell'identità, pratica ritenuta fuorviante riguardo all'autenticità degli account.

La seconda infrazione, valutata in 35 milioni di euro, è strettamente collegata alla mancanza di trasparenza nell'archivio pubblicitario di X. L'autorità di regolamentazione ha stabilito che la banca dati degli annunci non rispettava i requisiti di accessibilità e ometteva informazioni cruciali, come i dettagli sull'inserzionista. Il terzo elemento della sanzione, pari a 40 milioni di euro, è stato comminato per aver ostacolato l'accesso dei ricercatori ai dati pubblicamente disponibili della piattaforma, azione che, secondo la Commissione, ha impedito l'analisi dei rischi sistemici nell'Unione Europea.

Hennä Virkkunen, Vicepresidente Esecutivo per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha sottolineato che l'entità della multa riflette accuratamente la natura della violazione, la sua gravità per gli utenti dell'UE e la durata delle irregolarità riscontrate. La Commissione ha concesso a X un periodo di 60 giorni lavorativi per correggere le problematiche relative alla "spunta blu". Inoltre, sono stati concessi 90 giorni lavorativi per presentare un piano d'azione volto a garantire la trasparenza dell'archivio pubblicitario e l'accesso dei ricercatori; in caso contrario, la piattaforma dovrà affrontare pagamenti penali periodici.

Nello stesso giorno, la Commissione ha accettato impegni vincolanti da parte di TikTok per migliorare la trasparenza della sua pubblicità, evitando così una sanzione per quel particolare aspetto. La mossa di Bruxelles ha innescato frizioni diplomatiche con Washington. Il Vicepresidente statunitense JD Vance ha espresso critiche, affermando che l'UE dovrebbe "sostenere la libertà di espressione, non attaccare le aziende americane". Il Segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha definito l'azione come "un attacco di governi stranieri a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano".

I funzionari europei, al contrario, hanno accolto con favore la misura come una dimostrazione di fermezza. La Ministra francese per il Digitale, Anne Le Hénanff, l'ha definita "storica", mentre il Ministro tedesco Carsten Wildberger ha ribadito che le normative UE "si applicano a tutti, indipendentemente dalle loro origini". Gli osservatori hanno notato che la penalità finanziaria è stata contenuta, considerando che la multa massima prevista dal DSA può arrivare fino al 6% del fatturato annuo globale dell'azienda.

La Virkkunen, la cui responsabilità include l'applicazione del DSA, sta supervisionando indagini più ampie su X, anch'esse avviate nel dicembre 2023, che riguardano la moderazione dei contenuti e la manipolazione delle informazioni. Questo precedente stabilisce un punto fermo nel dialogo transatlantico sulla regolamentazione digitale, riaffermando il diritto sovrano dell'UE di applicare le proprie leggi ai grandi attori presenti sul suo mercato.

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Fonti

  • Al Jazeera Online

  • Law Society

  • European Commission

  • Xinhua

  • The Washington Post

  • Reuters

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