Analisi del Manoscritto Voynich: Nuovi Metodi Rinvigoriscono il Dibattito sulla Cifratura
Modificato da: Vera Mo
Il Manoscritto Voynich, un enigmatico codice miniato, continua a rappresentare una delle sfide più complesse della crittografia storica a causa della sua scrittura sconosciuta e delle illustrazioni misteriose. La datazione al radiocarbonio del vello, eseguita dai ricercatori dell'Università dell'Arizona nel 2009, ha stabilito con precisione la sua origine tra il 1404 e il 1438, collocando la sua composizione nel primo Rinascimento italiano. Attualmente, il manufatto inestimabile è conservato presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University, catalogato come MS 408.
Il manoscritto, composto da circa 240 pagine di pergamena, raffigura una varietà di soggetti, tra cui figure umane, piante non identificabili e simboli astronomici, mantenendo l'autore e il contenuto ignoti. Questa incertezza alimenta il dibattito se il testo rappresenti una lingua sconosciuta o un messaggio celato da un sofisticato sistema di cifratura. La discussione sulla natura del testo è stata recentemente rinvigorita da nuove metodologie analitiche applicate al codice.
Nel 2025, il giornalista Michael Gresko ha pubblicato sulla rivista scientifica Cryptologia una ricerca che sostiene la probabilità che il manoscritto sia cifrato, basandosi su un algoritmo proprietario denominato "cifrario Naybe". Questo metodo elabora sequenzialmente testo in latino o italiano, riversandolo in un flusso continuo e segmentandolo in blocchi di una o due lettere definite "parole". I blocchi di due lettere sono ulteriormente strutturati in prefisso e suffisso, un meccanismo progettato per replicare le proprietà statistiche anomale del testo voynichiano. I risultati della modellazione con il cifrario Naybe hanno mostrato una correlazione sorprendente con le distribuzioni statistiche del manoscritto.
Gresko ha precisato che il suo studio non costituisce una prova definitiva sull'origine del Manoscritto Voynich, ma ha dimostrato la capacità del sistema di generare un testo con caratteristiche statistiche quasi identiche a quelle del codice enigmatico. Il cifrario Naybe, descritto come un cifrario a sostituzione omomorfica verboso, è implementabile con materiali coerenti con il XV secolo, come pergamena e inchiostro a base di ferro. Questa ricerca fornisce alla comunità accademica strumenti più affinati per l'analisi successiva.
Parallelamente, le indagini del 2025 si sono estese alla modellazione delle strutture testuali tramite Intelligenza Artificiale e all'analisi degli spostamenti linguistici, suggerendo la possibilità che il manoscritto nasconda una lingua strutturata, forse di natura mnemonica. Altri metodi esplorano principi matematici come la sezione aurea e la sequenza di Fibonacci per la decodifica strutturata. Inoltre, sono emerse informazioni relative al lavoro "Voynich Key VX-2025", che asserisce di tradurre il testo in brevi ricette e appunti. La complessità del Voynich è ulteriormente sottolineata dall'identificazione paleografica di cinque diversi copisti, indicando una produzione più collaborativa di quanto si pensasse.
La storia del manoscritto include il possesso da parte dell'Imperatore Rodolfo II, che si dice abbia pagato 600 ducati d'oro per l'opera, credendola opera di Roger Bacon. La sua presenza è documentata anche presso l'alchimista Georg Baresch nel XVII secolo, prima di giungere ad Athanasius Kircher e, infine, essere acquistato dal libraio polacco Wilfrid Voynich nel 1912.
7 Visualizzazioni
Fonti
ТСН.ua
Lessons from History
Yale News
«Південна правда»
Фокус
Reddit
Leggi altre notizie su questo argomento:
Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?
Esamineremo il tuo commento il prima possibile.
