Efficacia del Bicarbonato nel Rimuovere Residui dai Prodotti Freschi: Analisi Igienico-Alimentare

Modificato da: Olga Samsonova

La crescente attenzione globale verso la salute intestinale e il microbiota sta promuovendo l'adozione di protocolli di igiene alimentare più rigorosi per la frutta e la verdura fresca. La biochimica Astrid Armengol sostiene l'uso di metodi dettagliati per la pulizia dei vegetali, focalizzati sull'eliminazione di contaminanti superficiali quali residui di pesticidi, uova di insetti e spore fungine. Questa enfasi è supportata da evidenze che collegano pesticidi comuni, come il Clorpirifos o il Glifosate, a potenziali alterazioni del microbiota intestinale, un elemento chiave per il benessere generale e la funzione immunitaria.

La tecnica promossa da Armengol impiega ingredienti domestici, in particolare il bicarbonato di sodio in combinazione con l'aceto di vino bianco, con l'obiettivo di neutralizzare una percentuale significativa dei residui tossici superficiali. La ricerca scientifica convalida l'efficacia delle soluzioni alcaline: uno studio condotto da Lili He presso l'Università del Massachusetts ad Amherst ha dimostrato che l'immersione dei prodotti in una soluzione di bicarbonato di sodio e acqua per 12-15 minuti può rimuovere fino al 99% di alcuni pesticidi grazie all'azione alcalina. Questo approccio si è rivelato più efficace del semplice risciacquo con acqua o dell'uso di soluzioni a base di candeggina nella rimozione di composti come il tiabendazolo dalla buccia delle mele.

Il metodo è consigliato per i frutti consumati integralmente, come uva o fragole, dove la rimozione della buccia non è possibile, garantendo un consumo immediato percepito come più sicuro. La ricerca ha esaminato la penetrazione dei pesticidi sistemici, come il Tiobendazolo, che possono penetrare più in profondità rispetto ai composti non sistemici come il Fosmet; tuttavia, nessuno dei metodi di lavaggio testati è riuscito a eliminare completamente i residui sistemici interni. Ciononostante, l'azione del bicarbonato di sodio è ritenuta efficace nel degradare la struttura chimica di alcuni pesticidi superficiali, facilitandone la rimozione successiva con il risciacquo.

L'interesse per queste metodologie di igiene alimentare è alimentato dalle preoccupazioni per il microbiota, primo bersaglio dell'inquinamento alimentare. È stato documentato che i pesticidi, anche a livelli considerati legali, possono modificare qualitativamente e quantitativamente il microbiota, influenzando la produzione di metaboliti essenziali. A titolo di esempio, un rapporto di Legambiente ha indicato che oltre il 70,3% dei campioni di frutta analizzati conteneva almeno un residuo, con l'uva da tavola che registrava una percentuale dell'88,3%.

Sebbene il lavaggio con acqua corrente rimanga la base raccomandata dalle linee guida sanitarie internazionali, come quelle dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell'Istituto Superiore di Sanità, per l'eliminazione batterica, l'aggiunta di agenti naturali come il bicarbonato o l'aceto bianco è vista come un complemento per una maggiore sicurezza, soprattutto per le categorie vulnerabili. L'aceto di vino bianco, con le sue proprietà disinfettanti e antiossidanti, può essere utilizzato in soluzione diluita per un ammollo di circa 10 minuti. È essenziale, tuttavia, bilanciare l'efficacia della pulizia con la potenziale alterazione della qualità nutrizionale, poiché l'ammollo prolungato può comportare la perdita di vitamine idrosolubili e modificare la consistenza degli alimenti freschi.

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Fonti

  • Executive Digest - A leitura indispensável para executivos

  • Executive Digest

  • UAI

  • Diário do Estado

  • O Antagonista

  • Itatiaia

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