Belgio Riconosce lo Stato Palestinese e Impone Sanzioni a Israele

Modificato da: Svetlana Velgush

Il Belgio ha annunciato un'importante svolta diplomatica, confermando il suo riconoscimento dello Stato di Palestina durante la prossima sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che inizierà il 9 settembre 2025. Questa decisione, comunicata dal Ministro degli Esteri Maxime Prévot, sarà accompagnata dall'imposizione di dodici sanzioni contro il governo israeliano.

La mossa del Belgio si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale per affrontare la crisi umanitaria a Gaza e le presunte violazioni del diritto internazionale. La decisione belga di riconoscere la Palestina è in linea con un movimento più ampio che vede altre nazioni, tra cui Francia, Regno Unito, Canada e Australia, esprimere un sostegno simile, aderendo alla Dichiarazione di New York promossa da Francia e Arabia Saudita per sostenere una soluzione a due Stati. Tuttavia, il Ministro Prévot ha specificato che il riconoscimento avverrà solo dopo la liberazione di tutti gli ostaggi e la cessazione del controllo di Hamas sulla Palestina.

Le sanzioni previste contro Israele includono un divieto di importazione di prodotti provenienti dagli insediamenti, una revisione degli appalti pubblici con aziende israeliane e la dichiarazione di persona non grata per leader di Hamas e ministri israeliani estremisti. Il Belgio intende anche aumentare gli aiuti umanitari a Gaza, stanziando ulteriori 12,5 milioni di euro.

La posizione degli Stati Uniti rimane critica, con la Casa Bianca che sostiene che il riconoscimento di uno Stato palestinese debba avvenire attraverso negoziati diretti. Israele, dal canto suo, starebbe valutando l'annessione di parti della Cisgiordania come risposta a questi sviluppi diplomatici, una mossa che la maggior parte della comunità internazionale considera illegale.

La situazione umanitaria a Gaza rimane estremamente grave, con milioni di persone che necessitano di assistenza urgente. Le organizzazioni umanitarie denunciano la carenza di cibo, acqua potabile e assistenza medica, aggravata dalla distruzione delle infrastrutture. La comunità internazionale continua a sollecitare un cessate il fuoco permanente e un accesso illimitato agli aiuti umanitari.

La decisione del Belgio rappresenta un passo audace nel tentativo di esercitare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale e umanitario, con l'obiettivo ultimo di promuovere una soluzione pacifica e duratura al conflitto israelo-palestinese. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre la situazione sul terreno continua a essere critica.

Fonti

  • Public Radio of Armenia

  • Reuters

  • Euronews

  • Al Jazeera

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