Conferma Scientifica del Valore Terapeutico delle Foglie di Jackfruit nelle Tradizioni Balinesi

Modificato da: An goldy

Ricerche scientifiche concluse nel 2025 hanno fornito una solida convalida all'uso tradizionale delle foglie di jackfruit (Artocarpus heterophyllus) nelle pratiche curative di Bali. Questo supporto moderno si concentra in particolare sulle antiche conoscenze tramandate attraverso manoscritti come l'Usada Tenung Tanialara. Questa verifica contemporanea segna un momento significativo, unendo metodologie popolari secolari con le più recenti scoperte della fitochimica.

Le analisi condotte hanno rivelato una notevole concentrazione di composti biologicamente attivi all'interno delle foglie. Tra questi spiccano antiossidanti, flavonoidi e saponine, elementi che spiegano il loro potenziale come agenti antinfiammatori e antimicrobici. L'identificazione precisa di questi fitochimici, inclusi tannini e steroidi, nell'estratto etilico delle foglie di jackfruit, si allinea direttamente con il loro impiego empirico storico. È noto che i flavonoidi agiscono rilasciando mediatori infiammatori dalle mastociti, garantendo così un effetto lenitivo sull'infiammazione. Parallelamente, le saponine possono stimolare la rigenerazione del tessuto epiteliale, accelerando il processo di epitelizzazione. Questi meccanismi molecolari costituiscono la base per i trattamenti tradizionali balinesi contro febbre, accelerazione della guarigione delle ferite e controllo dei processi infiammatori.

Ulteriori studi di laboratorio, eseguiti utilizzando l'estratto fogliare di jackfruit su modelli murini Sprague-Dawley, hanno dimostrato chiaramente la sua efficacia nell'accelerare la riparazione delle ustioni. In uno degli esperimenti chiave, il gruppo trattato con una dose di 376 mg/kg di peso corporeo (Gruppo G3) ha raggiunto una guarigione completa dell'area lesa entro il quattordicesimo giorno di osservazione. Questo risultato è stato il più rapido registrato rispetto ai gruppi di controllo. Tale evidenza supporta il ruolo dei metaboliti secondari, come flavonoidi e saponine, nel contrastare la proliferazione batterica e nel mitigare la gravità delle lesioni durante la fase infiammatoria.

L'albero del jackfruit, appartenente alla famiglia delle Moraceae, rappresenta una risorsa preziosa non solo in ambito medico, ma anche nutrizionale, dato che i suoi frutti, che possono pesare fino a 35 kg, sono una fonte eccellente di carboidrati e vitamine. Tuttavia, sono state proprio le foglie, spesso relegate in secondo piano rispetto al frutto, ad attirare l'attenzione della scienza moderna grazie al loro profilo chimico eccezionalmente ricco. Composti specifici come cicloartocarpina, artocarpina e artocarpanone, anch'essi isolati dalla pianta, possiedono proprietà antibatteriche documentate, ampliando così l'utilità delle foglie oltre la semplice azione antinfiammatoria.

Nel contesto culturale di Bali, dove la medicina tradizionale è intrinsecamente legata alla flora locale, il riconoscimento scientifico ottenuto nel 2025 offre un nuovo slancio alla conservazione e allo studio di queste conoscenze agro-botaniche. I risultati del 2025 non si limitano a convalidare ricette antiche; essi forniscono, di fatto, una base chimica precisa per lo sviluppo futuro di fitofarmaci standardizzati. Questi nuovi preparati potranno essere formulati basandosi sulla saggezza dei guaritori balinesi che hanno operato seguendo i dettami dell'Usada Tenung Tanialara, colmando il divario tra sapere ancestrale e farmacopea moderna.

Fonti

  • CNNindonesia

  • CNN Indonesia

  • CNN Indonesia

  • E-Journal

  • IAINSU

  • Curup Ekspress

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