Grazia di Trump per Hernández: Rilascio e Contesto Elettorale in Honduras

L'ex Presidente dell'Honduras, Juan Orlando Hernández, è stato rilasciato dalla prigione federale lunedì 1 dicembre 2025, in seguito a una grazia incondizionata concessa dal Presidente Donald Trump. La decisione esecutiva è stata formalizzata il 28 novembre 2025, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali honduregne del 30 novembre 2025, un voto in cui Trump aveva espresso sostegno per il candidato conservatore Nasry Asfura.

Hernández stava scontando una pena detentiva di 45 anni, imposta nel giugno 2024, dopo essere stato giudicato colpevole nel marzo 2024 di cospirazione per l'importazione di oltre 400 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti, oltre a reati connessi al possesso di armi. La moglie dell'ex presidente, Ana García Carías, ha confermato la sua liberazione il 2 dicembre 2025, affermando che Hernández era tornato libero dopo quasi quattro anni di detenzione. Trump ha motivato la grazia sostenendo che individui rispettati ritenevano il trattamento riservato a Hernández eccessivamente severo e ingiusto.

La Portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha sostenuto l'atto di clemenza, definendo la condanna una "eccessiva accusa" perpetrata dall'amministrazione precedente e insinuando che Hernández fosse stato "incastrato". Leavitt ha inoltre difeso la coerenza della grazia con la contemporanea campagna antidroga militare statunitense, avviata a settembre 2025, che ha portato alla distruzione di almeno 21 imbarcazioni e alla neutralizzazione di oltre 80 individui, specificando che l'operazione militare non è compromessa dal provvedimento.

Il contesto politico honduregno al momento del rilascio era caratterizzato da un'elezione presidenziale estremamente serrata. I risultati preliminari, con il 57% delle schede scrutinate, mostravano Asfura del Partito Nazionale in testa con il 39,91% contro il 39,89% del centrista Salvador Nasralla, una differenza di soli 515 voti. La candidata del partito Libre, Rixi Moncada, si attestava al 19%, indicando un arretramento per la sinistra. Trump aveva espresso il suo sostegno a Asfura, definendolo "l'unico vero amico della libertà in Honduras", e aveva contestato il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) per presunti ritardi nello scrutinio.

L'ex presidente Hernández, in carica dal 2014 al 2022, era stato estradato nel febbraio 2022, due settimane dopo aver lasciato l'incarico, sotto la supervisione dell'attuale Presidente Xiomara Castro. La decisione di grazia ha generato immediate critiche, con il Leader della Maggioranza al Senato, Chuck Schumer, che ha aspramente criticato la mossa, sostenendo che rendesse una "farsa" la lotta al traffico di stupefacenti. L'avvocato di Hernández, Renato Stabile, ha citato il rischio rappresentato da "narco-terroristi" come motivo per cui Hernández non sarebbe rientrato immediatamente in Honduras.

Il Giudice Kevin Castel, durante la sentenza del 2024, aveva sottolineato come Hernández avesse sfruttato il suo potere politico per proteggere trafficanti di droga che lo finanziavano economicamente. Il Procuratore Generale dell'Honduras, Johel Zelaya, ha ribadito l'obbligo del suo ufficio di perseguire la giustizia, lasciando intendere che il rientro di Hernández in patria non è garantito. La partecipazione al voto ha superato i 2,8 milioni di elettori su 6 milioni aventi diritto, evidenziando l'importanza del contesto elettorale in cui si è inserito il provvedimento di clemenza.