Il Presidente Donald Trump ha dato istruzioni al Dipartimento del Commercio di avviare un nuovo censimento della popolazione che escluda gli immigrati privi di documenti. Questa mossa mira a modificare la distribuzione della rappresentanza al Congresso e l'allocazione delle risorse federali. In una dichiarazione sulla piattaforma Truth Social, Trump ha affermato che il censimento dovrebbe riflettere "fatti e cifre attuali" e utilizzare i dati delle elezioni presidenziali del 2024, dichiarando che "le persone che si trovano nel nostro Paese illegalmente NON SARANNO CONTATE NEL CENSIMENTO". Questa direttiva contrasta con la prassi consolidata del censimento statunitense, che tradizionalmente conta tutti i residenti indipendentemente dal loro status di immigrazione, come richiesto dalla Costituzione.
L'esclusione degli immigrati irregolari potrebbe avere un impatto significativo sugli stati con ampie popolazioni immigrate, come la California, il Texas e New York. Storicamente, il censimento è fondamentale per determinare la rappresentanza congressuale e la ripartizione dei fondi federali per servizi essenziali come scuole e ospedali. L'esclusione di questa fascia demografica potrebbe alterare l'equilibrio politico e la distribuzione delle risorse. Secondo un'analisi del Pew Research Center, se gli immigrati privi di documenti fossero esclusi dal conteggio del censimento del 2020, questi tre stati avrebbero perso un seggio al Congresso ciascuno. Questa iniziativa di Trump segue tentativi passati di modificare la metodologia del censimento, inclusa la proposta di aggiungere una domanda sulla cittadinanza nel censimento del 2020, che fu bloccata dalla Corte Suprema. Esperti legali sottolineano che l'esclusione degli immigrati irregolari potrebbe affrontare sfide costituzionali, poiché la Costituzione degli Stati Uniti richiede il conteggio di "tutte le persone in ogni stato" ai fini dell'apporzionamento. La decisione di Trump avviene in un periodo di rallentamento demografico, con la popolazione immigrata negli Stati Uniti aumentata di 1,6 milioni di persone tra il 2022 e il 2023, secondo il Migration Policy Institute (MPI). Nel 2023, 47,8 milioni di migranti risiedevano negli Stati Uniti, con quasi il 75% in regola come cittadini naturalizzati, residenti permanenti legali o con visti temporanei. La proposta di Trump solleva dibattiti accesi sulla sua legalità e sulle potenziali implicazioni politiche e sociali di tale cambiamento.