Un ambizioso progetto per connettere le capitali dell'Unione Europea tramite una rete ferroviaria ad alta velocità è stato presentato, promettendo di rivoluzionare i trasporti nel continente. L'iniziativa, promossa dalla Comunità delle Imprese Ferroviarie e di Infrastrutture Europee (CER), mira a collegare tutte le capitali e le principali città dell'UE con treni che viaggiano tra i 250 e i 350 km/h. Questo piano, che si estende per oltre 49.400 km, è previsto per l'adozione da parte della Commissione Europea nell'ottobre 2025. La visione è quella di creare una spina dorsale per il trasporto europeo, rendendo il treno l'opzione preferenziale per il 50% dei viaggi a lunga percorrenza, con un ulteriore 20% effettuato con treni a velocità convenzionale. Questo non solo ridurrebbe significativamente le emissioni di carbonio, ma migliorerebbe anche la resilienza e l'efficienza del sistema di trasporto europeo, allineandosi agli obiettivi del Green Deal dell'UE.
L'impatto economico di tali infrastrutture è stato ampiamente studiato; ricerche indicano che un aumento dell'1% nell'accesso al mercato può tradursi in una crescita economica di circa lo 0,25%, con benefici tangibili in termini di PIL e occupazione nelle regioni servite. Alberto Mazzola, direttore esecutivo della CER, ha sottolineato l'importanza di questa rete per l'integrazione europea, avvertendo che i paesi che non si connetteranno rischiano di rimanere isolati. L'iniziativa mira a colmare un deficit infrastrutturale significativo, poiché attualmente l'Europa dispone di meno infrastrutture ferroviarie rispetto al periodo post-Seconda Guerra Mondiale, con una media del 15-20% in meno in ogni paese.
Il piano prevede un orizzonte di implementazione di 20 anni, con un costo stimato di 546 miliardi di euro, finanziato attraverso programmi europei e nazionali, e potenzialmente anche tramite fondi destinati alla difesa europea per le infrastrutture. La storia delle ferrovie in Europa è ricca e complessa, con un'accelerazione significativa dopo la Seconda Guerra Mondiale e un'ulteriore spinta verso l'integrazione con direttive comunitarie a partire dagli anni '90. L'attuale proposta si inserisce in questo contesto, mirando a superare le frammentazioni storiche e a creare un sistema ferroviario veramente unificato.
L'idea di una rete europea ad alta velocità non è nuova; progetti come "Starline" prevedono collegamenti tra 39 paesi, con l'obiettivo di ridurre drasticamente i tempi di viaggio e le emissioni, arrivando a tagliare fino al 95% delle emissioni complessive del trasporto. L'implementazione di questa rete ambiziosa richiederà una forte volontà politica e un coordinamento senza precedenti tra gli stati membri. Le sfide includono la necessità di standardizzazione tecnica, accordi lavorativi unificati e un sistema di biglietteria integrato. Tuttavia, i benefici potenziali, come l'aumento della produttività, la crescita economica e la riduzione dell'impatto ambientale, rendono questo progetto una pietra angolare per il futuro della mobilità e della coesione in Europa. La Commissione Europea ha già fissato obiettivi ambiziosi, come il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e il suo triplicamento entro il 2050, sottolineando la centralità di questa visione per lo sviluppo sostenibile del continente.