Tensioni nello Stretto di Taiwan: Manovre militari cinesi e disputa sull'ONU prima della Festa Nazionale

Modificato da: S Света

Il 4 ottobre 2025, la Cina ha intensificato le tensioni nello Stretto di Taiwan conducendo ampie esercitazioni militari che hanno visto oltre 20 velivoli, inclusi caccia e droni, penetrare nella Zona di Identificazione della Difesa Aerea (ADIZ) di Taiwan. Le autorità taiwanesi hanno riferito che tra questi velivoli c'erano caccia J-16, bombardieri JH-7, aerei di allerta precoce KJ-500 e droni. Diciassette di questi velivoli hanno attraversato la linea mediana dello Stretto e sono entrati nell'ADIZ di Taiwan per condurre una «pattuglia congiunta di prontezza al combattimento», un'azione che si verifica pochi giorni prima della Festa Nazionale di Taiwan, celebrata il 10 ottobre.

Questa ricorrenza, nota anche come "Double Ten Day", commemora l'insurrezione di Wuchang del 1911 che portò alla caduta della dinastia Qing e alla fondazione della Repubblica di Cina (ROC). La celebrazione assume un significato particolare per Taiwan, simboleggiando la sua identità distinta e l'impegno verso la democrazia, specialmente dopo il ritiro del governo della ROC sull'isola nel 1949. Le manovre cinesi avvengono in un contesto di crescente disputa tra Taipei e Pechino sull'interpretazione della Risoluzione 2758 delle Nazioni Unite, adottata nel 1971.

La Cina sostiene che questa risoluzione le conferisca la sovranità su Taiwan, un'affermazione che Taiwan respinge fermamente. Il Ministero degli Esteri di Taiwan ha definito l'interpretazione cinese una "distorsione" volta a creare una "presunta base legale" per una futura aggressione. L'Unione Europea ha chiarito che la Risoluzione 2758 riguardava esclusivamente il cambio di rappresentanza della Cina alle Nazioni Unite e non menzionava Taiwan né ne definiva lo status. Nonostante ciò, Pechino continua a utilizzare la risoluzione per rafforzare la sua rivendicazione territoriale, una posizione che Taiwan considera un tentativo di minare lo status quo.

Le incursioni aeree cinesi nell'ADIZ di Taiwan sono diventate una "nuova normalità", con oltre 300 sortite mensili registrate dal maggio 2024, un aumento significativo rispetto ai periodi precedenti. Nel 2020, gli aerei militari cinesi hanno attraversato la linea mediana 49 volte, il numero più alto dal 1990. Taiwan ha risposto mantenendo un'elevata vigilanza, mobilitando le proprie forze armate, inclusi aerei, navi e sistemi missilistici terrestri. La difesa dell'isola richiede una quota significativa del suo budget nazionale, stimata intorno al 9% nel 2020, per rispondere a queste continue provocazioni.

Il Presidente di Taiwan, Lai Ching-te, ha sottolineato che la difesa della sovranità e della democrazia dell'isola non dovrebbe essere vista come una provocazione, ma come un atto di autodifesa contro un'aggressione che mina la pace e la stabilità regionale. Taiwan sta inoltre rafforzando la sua difesa, con un aumento previsto del budget per la difesa al 3,32% del PIL nel prossimo anno, con l'obiettivo di raggiungere il 5% entro il 2030. La situazione attuale evidenzia la persistente instabilità geopolitica nello Stretto di Taiwan, un punto focale per la sicurezza globale. Le azioni militari della Cina e la disputa sull'interpretazione della risoluzione ONU sottolineano le profonde divergenze tra Taipei e Pechino, con implicazioni significative per la stabilità regionale e il diritto internazionale.

Fonti

  • AngolaPress

  • Taiwan refutes China’s position paper on U.N. resolution 2758

  • China’s Position Paper on the United Nations General Assembly Resolution 2758

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