Referendum Costituzionale in Guinea: Approvata Nuova Carta che Permette ai Membri della Giunta di Candidarsi

Modificato da: Татьяна Гуринович

Il 21 settembre 2025, la Guinea ha tenuto un referendum costituzionale che ha visto un'affluenza alle urne del 91,4% dei votanti registrati, secondo la Direzione Generale delle Elezioni. I risultati preliminari indicano un ampio sostegno per la nuova bozza costituzionale, con il 90,06% dei voti validi a favore e il 9,04% contrari. La nuova costituzione, che richiedeva un'affluenza minima del 50% per essere approvata, apre la possibilità per i membri della giunta militare, incluso il Generale Mamadi Doumbouya, di candidarsi alla presidenza.

La nuova carta costituzionale estende il mandato presidenziale da cinque a sette anni, con la possibilità di due rinnovi, e istituisce un Senato in cui un terzo dei membri sarà nominato dal Presidente. Questa modifica è vista da alcuni come un passo verso la stabilizzazione, mentre altri la considerano una strategia per consolidare il potere. Il Generale Doumbouya, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2021, aveva inizialmente dichiarato che non si sarebbe candidato alla presidenza, ma il nuovo quadro costituzionale modifica questa prospettiva.

Le elezioni presidenziali sono previste per dicembre 2025, anche se una data precisa non è ancora stata fissata. La Guinea si inserisce in un contesto regionale più ampio in Africa occidentale, dove diversi paesi hanno visto governi militari prendere il potere, con un crescente interesse verso legami più stretti con la Russia.

Le critiche alla nuova costituzione non sono mancate. Diversi osservatori e partiti di opposizione hanno denunciato il testo come un tentativo di legittimare il regime militare e di perpetuare il potere della giunta. Le preoccupazioni per l'inclusività e la libertà di partecipazione sono state amplificate dalla sospensione di tre principali partiti di opposizione nelle settimane precedenti il referendum, impedendo loro di organizzare manifestazioni e di esprimere dissenso. Nel 2024, il regime militare aveva già sciolto oltre 50 partiti politici.

Dal punto di vista socio-economico, la Guinea, pur possedendo ricche risorse naturali, affronta sfide significative. Secondo dati della Banca Mondiale del 2024, oltre la metà della popolazione (52%) vive al di sotto della soglia di povertà. La situazione economica, con una crescita del PIL del 5,7% nel 2024 ma anche un aumento della povertà al 51,9% a causa dell'inflazione e della scarsa creazione di posti di lavoro nel settore non minerario, evidenzia la necessità di politiche mirate a migliorare le condizioni di vita della popolazione.

Fonti

  • SAPO

  • Africanews

  • Al Jazeera

  • Africa Center for Strategic Studies

  • Freedom House

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