Felce agrifoglio ritrovata in Galles dopo 150 anni

Modificato da: Anulyazolotko Anulyazolotko

La felce agrifoglio (*Polystichum lonchitis*) è stata avvistata nuovamente in Galles, nel Parco Nazionale di Snowdonia, segnando il suo primo ritrovamento confermato nell'area di Cwm Idwal dopo oltre un secolo e mezzo. Questa riscoperta riaccende l'interesse per la flora britannica, dimostrando come anche i paesaggi più studiati possano riservare sorprese significative.

La felce agrifoglio, caratterizzata da fronde lucide e spinose, predilige habitat rocciosi e montani, prosperando in terreni calcarei, freschi e umidi. La sua rarità storica in Galles e Inghilterra è legata alla "febbre delle felci" o "Pteridomania", un fenomeno del XIX secolo che portò a una raccolta quasi ossessiva di queste piante, minacciando la sopravvivenza di diverse specie. L'invenzione delle "Wardian cases", precursori dei terrari moderni, permise agli appassionati vittoriani di coltivare felci anche in ambienti urbani inquinati, contribuendo a questa passione che, inaspettatamente, favorì anche una maggiore libertà per le donne dell'epoca, impegnate nella ricerca e cura di queste piante.

Il sito del ritrovamento, Cwm Idwal, è un anfiteatro glaciale riconosciuto come la prima Riserva Naturale Nazionale del Galles. Questo luogo è un santuario per piante artico-alpine sopravvissute all'ultima era glaciale, tra cui il Giglio di Snowdonia (*Lloydia serotina*) e l'endemico Hieracium snowdoniense. Charles Darwin condusse parte delle sue ricerche in quest'area, studiando i fossili marini rinvenuti tra le rocce di Cwm Idwal, che fornirono indizi sulla storia geologica della regione.

La felce agrifoglio è stata individuata da Jim Langley, esperto alpinista e conservazionista membro della Botanical Society of Britain & Ireland (BSBI). Alastair Hotchkiss, Ufficiale BSBI per il Galles, ha definito la riscoperta "straordinaria", sottolineando come sia un promemoria dell'estensione della nostra conoscenza ancora da acquisire sul mondo vegetale e dell'importanza della sua protezione. La presenza di un giovane esemplare suggerisce una potenziale ricolonizzazione, offrendo un segno di speranza. Questa scoperta è un invito a osservare con rinnovata attenzione il mondo naturale, ricordandoci la persistenza della vita e la nostra responsabilità nella conservazione della biodiversità.

Fonti

  • markavery.info

  • New equipment will help climbers protect Cwm Idwal’s rare plant species

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