Colloqui al Cremlino tra Putin, Witkoff e Kushner su Proposta di Pace Ucraina

Una sessione negoziale di quasi cinque ore si è svolta martedì 2 dicembre 2025 al Cremlino, coinvolgendo il Presidente russo Vladimir Putin, l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff e Jared Kushner, genero dell'ex Presidente Donald Trump. L'incontro era focalizzato sull'esame di una proposta di pace revisionata per il conflitto in Ucraina, un dossier per il quale Witkoff è una figura centrale, essendo questo il suo sesto viaggio in Russia nel 2025 per la stessa finalità.

I delegati americani hanno presentato un quadro strutturato, articolato in circa 19-27 punti, che delineava i contorni di un potenziale accordo. Lo schema includeva clausole su un immediato cessate il fuoco, garanzie di sicurezza per entrambe le parti, limitazioni sulle forze armate ucraine e la questione dello status della NATO, oltre a prevedere piani per la ricostruzione post-bellica. Il punto di maggiore divergenza è rimasto il controllo delle porzioni di territorio ucraino attualmente sotto occupazione russa, un'area che include la Crimea, il Donbas e settori delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, costituendo quasi il 20% della superficie totale dell'Ucraina.

Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha confermato che, sebbene la discussione sia stata definita "utile e sostanziale" e "costruttiva", la posizione russa sulle annessioni territoriali è rimasta "incrollabile". Fonti vicine alla delegazione americana hanno riportato che Putin ha accolto con "interesse" alcuni aspetti economici e di sicurezza del piano, suggerendo una parziale apertura su elementi secondari. La delegazione russa, che includeva anche Kirill Dmitriev, consigliere per la cooperazione economica, ha espresso un giudizio cauto ma non del tutto negativo, definendo i colloqui "produttivi". Ushakov ha precisato che, pur essendo stata discussa la questione territoriale, non è stata ancora raggiunta una versione di compromesso del piano di pace.

Parallelamente ai negoziati, il Presidente Putin ha lanciato un avvertimento all'Europa, accusando i governi europei di ostacolare gli sforzi di pace statunitensi e dichiarando la prontezza russa a un confronto militare in caso di iniziativa europea, affermando che l'Europa "subirebbe una sconfitta rapida". Questa dinamica si inserisce in un contesto più ampio dove l'amministrazione Trump cercava di presentare un piano modellato per favorire una vittoria politica e strategica per Mosca, secondo quanto emerso da precedenti comunicazioni riservate. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha ribadito fermamente la sua posizione, sottolineando che "Nessuna decisione sull'Ucraina può essere presa senza l'Ucraina".

Il futuro immediato delle discussioni prevede la prosecuzione dei contatti tra Mosca e Washington nel corso di dicembre, con possibili sedi future individuate in Arabia Saudita o Turchia. La presenza di Jared Kushner, non formalmente parte del governo, ha suscitato perplessità tra alcuni osservatori, come l'ex ambasciatore Michael McFaul, che ha definito il team negoziale americano "non convenzionale". La Russia, come espresso dal portavoce Dmitry Peskov, mira a una risoluzione che soddisfi le sue "esigenze di sicurezza per molte generazioni future".

Si attendono ora i prossimi passi diplomatici, inclusi i colloqui previsti tra Witkoff e Kushner e il Presidente Zelenskyy in un paese europeo non specificato, mentre la prospettiva di un accordo rimane legata alla capacità delle parti di superare l'impasse territoriale.