Centrale Nucleare di Zaporizhzhia: Riconnessa alla Rete Elettrica Ucraina tra Preoccupazioni per la Sicurezza

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La centrale nucleare di Zaporizhzhia (ZNPP) è stata riconnessa alla rete elettrica ucraina il 27 settembre 2025, dopo un'interruzione durata diversi giorni che aveva sollevato serie preoccupazioni per la sicurezza nucleare. Il Ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sibiga, aveva precedentemente accusato la Russia della disconnessione, avvertendo dei potenziali rischi. Il Direttore Generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA), Rafael Grossi, aveva espresso estrema preoccupazione, definendo la situazione "estremamente preoccupante" e sottolineando come la perdita di alimentazione esterna aumenti la probabilità di un incidente nucleare.

La disconnessione era avvenuta il 23 settembre 2025, costringendo la centrale a operare tramite generatori diesel di emergenza. Secondo l'operatore russo della ZNPP, le riserve di carburante diesel erano sufficienti per 20 giorni di funzionamento autonomo. Attualmente, la centrale utilizza 7 dei 18 generatori di emergenza disponibili. La preoccupazione principale era che, in caso di guasto dei generatori, il combustibile nucleare nei reattori potesse surriscaldarsi in modo incontrollabile, minacciando la fusione delle zone attive dei reattori nel giro di poche settimane. La situazione fisica della ZNPP è stata compromessa più volte, un fatto inaccettabile secondo l'AIEA.

La Russia aveva tentato di annettere la centrale, cercando il supporto dell'AIEA per giustificare la sua occupazione e tentando di riconnettere l'impianto alla propria rete elettrica, un'azione che l'Ucraina considera un rischio senza precedenti per la sicurezza nucleare. L'Ucraina aveva chiesto all'AIEA di assumere una posizione ferma e di garantire il ritorno dell'impianto al suo legittimo proprietario, l'Ucraina. La ZNPP, la più grande centrale nucleare d'Europa, è stata sotto il controllo russo dal 2022. Sebbene tutti e sei i reattori siano spenti, l'impianto necessita di alimentazione continua per mantenere operativi i sistemi di raffreddamento e di sicurezza, al fine di prevenire potenziali incidenti nucleari.

Questa interruzione è stata la più lunga dall'inizio della guerra, superando le 48 ore e segnando la decima interruzione completa dall'invasione russa. L'AIEA aveva confermato che la centrale disponeva di riserve di carburante diesel sufficienti per oltre 10 giorni, con ulteriori forniture disponibili, e stava facilitando il ripristino dell'alimentazione esterna. La centrale di Zaporizhzhia ha subito interruzioni di corrente esterne innumerevoli volte in passato, con l'AIEA che ha documentato danni e minacce alla sicurezza a causa dei bombardamenti esterni e della presenza di truppe occupanti.

Fonti

  • Deutsche Welle

  • NV.ua

  • Korrespondent.net

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