Migliaia di cittadini brasiliani sono scesi nelle piazze di oltre una dozzina di città, tra cui Rio de Janeiro e la capitale Brasilia, per protestare contro la controversa proposta legislativa nota come "Legge dei Banditi", che mira ad estendere l'immunità ai legislatori e agli ex presidenti. Le manifestazioni mirano anche a contrastare una proposta di amnistia per i sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro coinvolti nei disordini del 6 gennaio 2023.
La mobilitazione popolare è stata innescata dall'approvazione della "Legge dei Banditi" da parte della Camera dei Deputati il 16 settembre 2025 e dall'avanzata di un disegno di legge per concedere l'amnistia ai condannati per gli eventi del gennaio 2023. La situazione è aggravata dalla recente condanna di Jair Bolsonaro, l'11 settembre 2025, a 27 anni e tre mesi di carcere per il suo ruolo in un complotto volto a sovvertire l'esito delle elezioni del 2022. Le proteste hanno visto la partecipazione di figure di spicco della cultura brasiliana, come i musicisti Caetano Veloso, Gilberto Gil e Chico Buarque, che hanno scandito slogan come "Nessuna amnistia".
Il dibattito politico riflette profonde divisioni. Il Presidente della Camera dei Deputati, Arthur Lira, difende la "Legge dei Banditi" come strumento di protezione contro presunti abusi giudiziari. D'altro canto, il Ministro della Giustizia, Ricardo Lewandowski, ha espresso preoccupazione per la potenziale infiltrazione della criminalità organizzata nel parlamento. Il Presidente Lula ha dichiarato l'intenzione di porre il veto alla legge sull'amnistia, pur minimizzando la gravità della "Legge dei Banditi".
In contrasto, il senatore Flavio Bolsonaro ha invocato la necessità di "voltare pagina" attraverso l'amnistia, mentre il senatore Alessandro Vieira si è impegnato a richiedere il rigetto della "Legge dei Banditi" al Senato. Questi eventi segnano un momento cruciale per la democrazia brasiliana, con la società civile che si mobilita per salvaguardare i principi di giustizia e responsabilità di fronte a proposte legislative che potrebbero alterare l'equilibrio dei poteri e la percezione di impunità.