La ricerca di vita al di fuori della Terra ha compiuto un balzo in avanti significativo grazie allo sviluppo del Life Marker Chip (LMC), un dispositivo compatto progettato per identificare segni di vita su pianeti distanti. Nato oltre vent'anni fa come concetto per la missione ExoMars dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'LMC si è evoluto in uno strumento sofisticato pronto per essere impiegato nelle future esplorazioni spaziali.
Il LMC opera come un laboratorio miniaturizzato, capace di rilevare molecole specifiche, come gli amminoacidi, che potrebbero indicare attività biologica. Una sua caratteristica distintiva è la capacità di distinguere tra origini biologiche e non biologiche attraverso l'identificazione di immagini speculari molecolari. Il ricercatore Jurriaan Huskens della TU Delft spiega che il riconoscimento di una sola immagine speculare di un amminoacido è fondamentale per determinare se esso provenga da un processo vitale.
Pesando soli 700 grammi, l'LMC offre un vantaggio notevole rispetto agli attuali strumenti di rilevamento della vita, che sono generalmente molto più grandi e pesanti. Questa riduzione di dimensioni e peso è cruciale per le missioni spaziali, dove la massa al lancio è un fattore critico. Il chip fotonico integrato nell'LMC manipola la luce anziché gli elettroni, migliorando così la sua sensibilità e efficienza.
A settembre 2025, l'LMC è sottoposto a rigorosi test per garantirne la funzionalità in condizioni spaziali estreme. Il team della TU Delft si sta concentrando sulla preparazione del chip per un'operatività affidabile durante le missioni nel Sistema Solare.
La luna di Saturno, Encelado, è considerata un candidato primario per l'impiego dell'LMC. Encelado ospita un vasto oceano sotterraneo sotto la sua crosta ghiacciata ed espelle campioni di questo oceano attraverso geyser al suo polo sud. Missioni precedenti hanno già rilevato composti organici, sali e segni di attività idrotermale, suggerendo che l'oceano possieda tutti gli ingredienti necessari per la vita. La compattezza e la sensibilità dell'LMC lo rendono ideale per analizzare questi campioni provenienti da Encelado, potendo fornire prove dirette di vita oltre la Terra.
Il Life Marker Chip rappresenta un avanzamento significativo nella ricerca di vita extraterrestre, posizionandosi come uno strumento prezioso per le future missioni spaziali.