L'Eredità Biomeccanica: L'Arte di Giger e l'Aspetto dello Xenomorfo in 'Alien' di Ridley Scott

L'inquietante creatura Xenomorfo, apparsa per la prima volta nel film 'Alien' del 1979 diretto da Ridley Scott, affonda le sue radici nell'arte biomeccanica del pittore svizzero H.R. Giger. Giger, nato il 5 febbraio 1940 a Coira, in Svizzera, è riconosciuto come un maestro del Realismo Fantastico. Egli sviluppò uno stile distintivo, impiegando la tecnica dell'aerografia per realizzare tele monocromatiche e surreali. Queste opere fondevano in modo inquietante forme umane e macchinari, un concetto che l'artista stesso definì 'biomeccanica'.

Inizialmente, i dirigenti dello studio, inclusi i rappresentanti della 20th Century Fox, nutrivano serie riserve riguardo alle creazioni di Giger, ritenendole eccessivamente cupe e inappropriate per la produzione cinematografica. Nonostante ciò, il regista Ridley Scott insistette per adottare questa estetica perturbante, ispirandosi direttamente al dipinto di Giger intitolato 'Necronom IV' del 1976. Questa decisione fu cruciale, trasformando quello che poteva essere un film di fantascienza a basso budget in un'opera horror di culto. Dopo aver visionato il lavoro dell'artista, Scott assunse Giger per curare ogni dettaglio del design: dalla forma adulta dell'alieno all'uovo, passando per il 'Space Jockey' e il paesaggio del pianeta LV-426.

La concezione originale del predatore alieno fu interamente realizzata attraverso effetti fisici, conferendo alla creatura un impatto duraturo, anche con l'espansione del franchise, come dimostra l'arrivo della serie 'Alien: Romulus' nel 2025. A differenza delle moderne tecniche digitali, lo Xenomorfo originale fu incarnato da un attore all'interno di un costume elaborato, garantendo così una credibilità tangibile all'essere. Il designer italiano di effetti speciali Carlo Rambaldi fu responsabile della costruzione degli apparati meccanici per la testa della creatura, inclusa una mascella dotata di oltre 900 componenti mobili. Lo stesso Ridley Scott si impegnò personalmente nella realizzazione di alcuni effetti; ad esempio, utilizzò le proprie mani guantate di lattice all'interno dell'uovo per infondere un movimento più naturale all'embrione. Per la carne del Facehugger, furono impiegati ingredienti marini come ostriche, molluschi e cozze.

Giger, che aveva studiato architettura e design industriale presso la Scuola di Arti Applicate di Zurigo fino al 1970, attingeva spesso ispirazione dagli incubi ricorrenti che lo affliggevano. Egli sublimava queste visioni ansiogene, generate dagli orrori del XX secolo, nella sua arte. Le sue visioni biomeccaniche, che spesso rappresentavano la fusione tra elementi organici e meccanici, divennero il fulcro della sua fama, esercitando un'influenza profonda sui mondi del fantasy e dell'industrialismo. Nel 2001, il regista Oliver Stone ebbe modo di affermare che Giger sarebbe stato ricordato come una figura chiave del Ventesimo secolo per aver saputo ritrarre con precisione l'animo dell'umanità contemporanea.

La nuova serie 'Alien: Romulus', ideata da Noah Hawley, sposta l'ambientazione sulla Terra, segnando una novità assoluta per la saga. La narrazione è ambientata nel 2120, appena due anni prima degli eventi del film originale del 1979, e si addentra in una distopia corporativa dove il pianeta è governato da cinque mega-corporazioni, tra cui la Prodigy Corporation e la Weyland-Yutani. La serie ha debuttato il 12 agosto 2025 su FX e FX on Hulu negli Stati Uniti, e a livello internazionale su Disney+. Il fulcro narrativo è incentrato su Wendy, interpretata da Sydney Chandler, una ragazza riportata in vita come 'ibrido umano-sintetico' dopo il disastro della nave da ricerca USCSS Maginot. Questa espansione dell'universo narrativo, che porta l'orrore dello Xenomorfo sul nostro pianeta per la prima volta, dimostra come la dirompente visione artistica di Giger mantenga una sorprendente risonanza per le nuove generazioni di spettatori.