La Commissione Europea sanziona Gucci, Chloé e Loewe con multe superiori a 157 milioni di euro per la manipolazione dei prezzi nel segmento del lusso

Modificato da: Екатерина С.

La Commissione Europea ha emesso una severa decisione antitrust, imponendo sanzioni pecuniarie che superano complessivamente i 157 milioni di euro a carico delle rinomate case di moda di lusso Gucci, Chloé e Loewe. Questo verdetto incisivo mira a stroncare pratiche anticoncorrenziali che, di fatto, hanno gonfiato artificialmente i costi dei prodotti per i consumatori finali e limitato la libertà di scelta sul mercato. Il cuore delle contestazioni risiede nell'imposizione illegale di una politica di prezzo rigida nei confronti dei rivenditori indipendenti, un comportamento che ha ostacolato la naturale dinamica della concorrenza di mercato.

L'indagine approfondita ha rivelato che questi tre colossi del settore, pur agendo in modo indipendente l'uno dall'altro, sono intervenuti attivamente nelle strategie commerciali dei loro partner di vendita al dettaglio. Le restrizioni imposte erano molteplici e severe. Tra queste spiccavano l'obbligo di aderire scrupolosamente ai prezzi di vendita al dettaglio raccomandati, la fissazione di limiti massimi sugli sconti applicabili e la determinazione vincolante dei periodi in cui potevano essere condotte le vendite promozionali. In alcuni frangenti, come specificato dalla Commissione, i marchi sono riusciti persino a proibire temporaneamente ai distributori di offrire qualsiasi tipo di concessione o riduzione di prezzo. L'obiettivo primario di tali misure era costringere i partner commerciali a mantenere gli stessi prezzi e condizioni applicati attraverso i canali di vendita diretta gestiti dai marchi stessi.

Le sanzioni sono state ripartite in base alla gravità e alla durata delle infrazioni. Gucci, che fa parte del gruppo Kering, ha ricevuto la multa più pesante, pari a 119,7 milioni di euro, per violazioni protrattesi da aprile 2015 fino ad aprile 2023. Chloé, sotto la gestione di Richemont, è stata sanzionata con 19,7 milioni di euro per il periodo compreso tra dicembre 2019 e aprile 2023. Infine, Loewe, che rientra nel portafoglio di LVMH, è stata colpita da una multa di 18 milioni di euro, relativa al periodo che va da dicembre 2015 ad aprile 2023.

È fondamentale sottolineare che tutte e tre le aziende hanno scelto di cooperare pienamente con l'autorità di regolamentazione e hanno ammesso le proprie mancanze. Questa collaborazione ha portato a una significativa riduzione degli importi iniziali delle ammende. La reazione del gruppo Kering non si è fatta attendere: l'azienda ha confermato che i rischi finanziari associati a questa vertenza legale sono stati debitamente considerati e inclusi nella rendicontazione finanziaria relativa al primo semestre del 2025, dimostrando la consapevolezza del gruppo riguardo alla necessità di adeguarsi e di implementare cambiamenti strutturali.

Il pronunciamento della Commissione Europea non è solo una punizione isolata, ma si configura come un potente monito e un punto di riferimento per l'intera industria del lusso e del retail in Europa. Il principio ribadito è chiaro: la concorrenza sui prezzi rappresenta un diritto inalienabile di ogni acquirente europeo, indipendentemente dal canale attraverso il quale viene effettuato l'acquisto. Questo serve a ristabilire l'equilibrio tra i grandi marchi e i rivenditori indipendenti.

La cessazione delle pratiche di controllo rigido sulla flessibilità dei prezzi apre, di fatto, un nuovo capitolo per il commercio al dettaglio nel continente. Essa offre ai retailer la possibilità di esercitare la propria perspicacia commerciale e contribuisce a rivelare il vero valore intrinseco del prodotto, lasciando che questo sia determinato dalla dinamica naturale della domanda e dell'offerta. Questo scenario promuove un ambiente più equo e trasparente per tutti gli attori del mercato, garantendo che i consumatori beneficino della sana competizione.

Fonti

  • Morningstar

  • Euronews

  • Modaes Global

  • Business of Fashion

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