L'eredità di Armani: Dettagli sulla Successione Rivelati

Modificato da: Екатерина С.

Il mondo della moda piange la scomparsa di Giorgio Armani, icona di stile e imprenditore visionario, avvenuta il 4 settembre 2025 all'età di 91 anni. La sua eredità, tuttavia, continua a vivere attraverso un meticoloso piano di successione, delineato nei suoi testamenti aperti il 9 settembre 2025.

Armani, noto per la sua riservatezza e precisione, ha lasciato direttive chiare per il futuro del suo impero, stimato tra gli 11 e i 13 miliardi di euro. Senza eredi diretti, Armani ha destinato la sua vasta fortuna e il controllo del suo impero della moda, Giorgio Armani S.p.A. (di cui deteneva il 99,9%), a una combinazione di familiari stretti, collaboratori di lunga data e alla Fondazione Giorgio Armani. Quest'ultima, istituita nel 2016, gioca un ruolo cruciale nel garantire l'indipendenza e la stabilità dell'azienda, fungendo da custode dei principi fondatori del brand.

La Fondazione, che manterrà una partecipazione di almeno il 30% del capitale, avrà anche il compito di proporre il nuovo CEO, assicurando una guida in linea con la visione del fondatore. Tra i beneficiari diretti figurano le nipoti Silvana e Roberta Armani, figlie del fratello Sergio, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna. Un ruolo di primo piano è riservato anche a Pantaleo Dell'Orco, partner di lunga data e braccio destro di Armani, a cui è stato affidato un ruolo di rilievo nella gestione e nella creatività, con una quota significativa del capitale e dei diritti di voto.

Dell'Orco, insieme a Silvana Armani (responsabile delle collezioni femminili) e Roberta Armani (gestione dei rapporti con VIP e il mondo dell'intrattenimento), formerà il nuovo nucleo direttivo, garantendo continuità nell'eleganza senza tempo del marchio. Il testamento di Armani prevede anche una strategia di cessione azionaria: entro 18 mesi dalla sua scomparsa, il 15% della società dovrà essere venduto, con priorità a colossi del lusso come LVMH, L'Oréal ed EssilorLuxottica, o ad altre aziende con cui Armani aveva legami commerciali. Successivamente, tra i tre e i cinque anni, un'ulteriore quota del 30-54,9% dovrà essere ceduta allo stesso acquirente, oppure l'azienda potrà essere quotata in borsa.

Questa graduale transizione mira a preservare l'indipendenza e l'identità del marchio, evitando cambiamenti repentini e assicurando una gestione coerente nel tempo. Oltre al suo impero della moda, Armani possedeva un patrimonio immobiliare di prestigio, con residenze a Pantelleria, Milano, Forte dei Marmi e altre località, oltre a collezioni d'arte e partecipazioni in società come EssilorLuxottica e il club di basket Olimpia Milano. La sua eredità, dunque, non è solo un patrimonio materiale, ma un faro di visione strategica e dedizione all'eccellenza, destinato a guidare il futuro del marchio Armani e a ispirare generazioni nel settore della moda e oltre.

Fonti

  • ANSA.it

  • Rai News

  • Il Resto del Carlino

  • La Stampa

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