Scoperti schemi orbitali insoliti nella Fascia di Kuiper: indizi di un 'Pianeta Y'?

Modificato da: Uliana S.

Astronomi hanno rilevato peculiari deviazioni nelle orbite di oggetti nella Fascia di Kuiper, una regione oltre le orbite planetarie conosciute. Queste osservazioni suggeriscono l'esistenza di un pianeta non ancora identificato, provvisoriamente denominato 'Pianeta Y'. Si ipotizza che questo corpo celeste, più piccolo della Terra ma più grande di Mercurio, possa influenzare i percorsi orbitali dei corpi celesti vicini.

La potenziale scoperta del 'Pianeta Y' potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione del Sistema Solare e sollevare nuove domande sulla sua formazione ed evoluzione. La ricerca in corso per questo ipotetico pianeta sottolinea quanto ancora ci sia da scoprire nel nostro stesso Sistema Solare. Le teorie sulla formazione del Sistema Solare suggeriscono che migrazioni planetarie abbiano plasmato la sua parte esterna, con oggetti della Fascia di Kuiper scagliati da pianeti giganti. Questi movimenti potrebbero essere stati influenzati da un corpo celeste massiccio.

Gli astronomi ripongono grandi speranze nell'Osservatorio Vera C. Rubin, che si prevede possa rilevare entrambi i pianeti ipotetici, espandendo rapidamente il catalogo di oggetti transnettuniani ben misurati. L'osservatorio, situato in Cile, è equipaggiato con una fotocamera da 3,2 gigapixel e ha già prodotto immagini dettagliate di galassie lontane e oltre 2.100 asteroidi precedentemente sconosciuti. Si stima che nei prossimi 10 anni, il Rubin possa scoprire circa 5 milioni di asteroidi, un numero che supera di gran lunga quelli scoperti negli ultimi 200 anni. La sua capacità di scansionare il cielo a velocità elevate è fondamentale per individuare oggetti in movimento, inclusi potenziali pianeti remoti.

Le attuali teorie suggeriscono che entrambi i pianeti ipotetici potrebbero esistere contemporaneamente. La loro scoperta cambierebbe profondamente la nostra comprensione del Sistema Solare, introducendo nuove indagini sulla sua origine e sviluppo. La ricerca di questi mondi ancora ipotetici evidenzia il vasto potenziale di scoperte che ancora esiste nel nostro Sistema Solare. Studi recenti basati su simulazioni matematiche suggeriscono che la presenza di un pianeta con una massa compresa tra quella di Mercurio e della Terra, orbitante tra 100 e 200 unità astronomiche dal Sole, potrebbe spiegare le anomalie osservate nelle orbite degli oggetti transnettuniani. Queste anomalie, con una probabilità di accadere casualmente stimata solo al 2-4%, indicano la possibile influenza gravitazionale di un corpo celeste non ancora identificato. L'Osservatorio Vera C. Rubin, con la sua capacità di mappare il cielo in modo dettagliato, è considerato uno strumento chiave per confermare o smentire queste teorie, potenzialmente svelando uno dei misteri più affascinanti dell'astronomia moderna.

Fonti

  • Merkur.de

  • Live Science

  • arXiv

  • Live Science

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.

Scoperti schemi orbitali insoliti nella Fa... | Gaya One