Il Cielo Europeo si Illumina: Rara Aurora Boreale Collegata all'Intensa Attività del Ciclo Solare 25

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

Beh, è iniziato in grande durante la notte con l'aurora boreale che attraversava US e Canada; alcune parti d'Europa hanno avuto fortuna, ma da questa parte dell'oceano c'erano molte nuvole.

Nelle prime ore del mattino del 12 novembre 2025, gli abitanti della Baviera e di diverse altre regioni europee hanno avuto il privilegio di assistere a uno spettacolo celeste insolito: un'Aurora Boreale. Questo fenomeno, di norma invisibile a latitudini così meridionali, si è manifestato tra le 4 e le 5 del mattino, ora locale. La sua comparsa è stata la diretta conseguenza di potenti perturbazioni geomagnetiche. Queste rare manifestazioni di energia cosmica sono generate da intense tempeste solari che riescono a penetrare il campo protettivo terrestre, veicolando particelle cariche ad alta velocità.

Earth hit by SURPRISE geomagnetic storm. Skies lit up across Europe, Canada & northern US

La Terra è stata colpita il 12 novembre da una delle tempeste magnetiche più violente registrate nell'anno in corso. L'origine di questo evento risiede in una massiccia espulsione di plasma solare. La miccia è stata innescata da un brillamento di classe X5.1 verificatosi l'11 novembre. Questo brillamento non solo si è classificato come il più forte del 2025, ma è stato anche il più intenso osservato dall'ottobre 2024. Le ripercussioni immediate di tale attività si sono fatte sentire con interruzioni e malfunzionamenti nelle comunicazioni radio su vaste aree, interessando sia il continente europeo che quello africano. Tutta questa dinamica si inserisce nel contesto più ampio e prevedibile del Ciclo Solare 25.

Una massiccia tempesta solare ha appena colpito Earth e sta illuminando il cielo in un modo che vediamo raramente!

Nonostante le previsioni scientifiche iniziali indicassero l'apice dell'attività solare per l'aprile 2025, i dati forniti dalle istituzioni scientifiche russe hanno rivelato che il massimo effettivo è stato superato nell'agosto 2024. In quel periodo, l'indice del numero di macchie solari aveva toccato quota 216, un valore che non si registrava da ben due decenni. Attualmente, ci troviamo in una fase di declino ben definita, la cui durata è stimata fino al 2030. È cruciale sottolineare, tuttavia, che anche in questa fase calante, il potenziale per eventi significativi non si esaurisce: il pericolo di eruzioni solari di grande portata e di tempeste magnetiche in grado di influenzare i sistemi terrestri rimarrà elevato almeno fino alla fine del 2027.

Gli episodi osservati il 12 novembre fungono da potente monito circa l'interconnessione ineludibile tra i processi cosmici e la nostra esistenza sulla Terra. L'interazione delle particelle cariche con il campo magnetico planetario ha generato tempeste classificate tra i livelli G3 e G4, spingendo a una riconsiderazione della nostra dipendenza dalla stabilità ambientale. Espulsioni così vigorose, come quella proveniente dalla regione attiva AR4274 l'11 novembre, offrono sì meraviglie visive, ma sollevano anche sfide concrete per le infrastrutture tecnologiche, in particolare per le reti di radiocomunicazione. Il prossimo picco di attività significativo è previsto solo tra il 2034 e il 2036. Questo intervallo temporale offre alle autorità e agli operatori la possibilità di implementare misure di adattamento e resilienza dei sistemi in vista delle future manifestazioni spaziali.

Fonti

  • Bayerischer Rundfunk

  • Wetter.de

  • Das-Wissen.de

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