Convergenza Climatica: La Niña e Vortice Polare Prefigurano un Inverno 2025-2026 Complesso

Analisti meteorologici stanno delineando uno scenario potenzialmente significativo per la stagione invernale 2025-2026, derivante dalla confluenza di due fenomeni atmosferici di vasta portata: l'attivazione di La Niña e una potenziale instabilità del vortice polare. Il Servizio Meteorologico Nazionale ha attestato che le condizioni di La Niña, caratterizzate dal raffreddamento anomalo delle acque superficiali del Pacifico equatoriale, sono previste persistere nel periodo compreso tra dicembre 2025 e febbraio 2026. Questo schema oceanico, che si verifica con una frequenza superiore alla media di un evento ogni 3-7 anni, tende a deviare il getto polare verso latitudini inferiori, facilitando l'irruzione di masse d'aria artica verso le regioni più meridionali del Nord America.

La dinamica è ulteriormente complicata dalla possibilità che si verifichi un evento di Riscaldamento Stratosferico Improvviso (SSW), un fenomeno che destabilizza il vortice polare, la vasta area di bassa pressione che staziona in quota sopra il Polo Nord. Un SSW di intensità significativa, come quello osservato nel dicembre 2000, può causare una scissione del vortice in lobi distinti che si spostano verso latitudini inferiori, portando con sé condizioni di gelo intenso e nevicate eccezionali. Quando il vortice polare è compatto, gli inverni tendono a essere più miti; la sua frammentazione o il suo abbassamento di latitudine aprono invece la porta a irruzioni gelide.

La Niña, il cui nome in spagnolo significa "la bambina", si manifesta quando i venti alisei spingono le acque calde verso ovest nel Pacifico, permettendo la risalita di acque fredde lungo le coste sudamericane. Sebbene gli effetti diretti di La Niña sull'Europa siano meno definiti rispetto al Nord America, dove aumenta la probabilità di inverni più freddi e umidi negli Stati Uniti settentrionali, il fenomeno modula la circolazione atmosferica globale. Modelli come il C3S multi-model suggeriscono un avvio d'inverno dinamico, con un pattern bloccato a dicembre 2025, che potrebbe favorire anomalie negative sul Mediterraneo orientale, tipiche di una configurazione da Oscillatione Nord Atlantica (NAO) negativa.

Le implicazioni per la gestione delle risorse nei settori energetico e agricolo negli Stati Uniti e in Canada sono notevoli, dato che l'aumento della probabilità di freddo intenso richiede una pianificazione preventiva per la domanda di riscaldamento e la protezione delle colture invernali. Storicamente, eventi di stratwarming hanno innescato dinamiche circolatorie che hanno portato a ondate di freddo persistenti. La combinazione di un vortice polare inizialmente debole, unita a La Niña di moderata intensità, crea un quadro complesso dove il mese di gennaio 2026 potrebbe vedere una transizione verso un pattern East Atlantic positivo (EA+) più mite in Europa, sebbene dicembre rimanga più suscettibile a fasi fredde.

La persistenza di La Niña fino all'inizio del 2026, confermata dalla NOAA, segna un periodo di transizione climatica, con la possibilità di un ritorno a condizioni neutre entro marzo 2026. La meteorologia stagionale indica che, dopo una serie di inverni più caldi, la probabilità di un inverno più movimentato e con contrasti termici è aumentata, riportando l'atmosfera a dinamiche più simili a quelle del passato, sebbene il riscaldamento globale continui a influenzare il contesto generale.