Alluvioni e Frane Devastano Sumatra Settentrionale: Bilancio Provvisorio di Vittime

Intense e persistenti precipitazioni sulla costa occidentale di Sumatra Settentrionale hanno innescato una grave crisi idrogeologica, manifestatasi con inondazioni lampo e colate di fango che hanno colpito duramente diverse municipalità, tra cui Sibolga e Tapanuli Tengah. In data martedì 25 novembre 2025, le prime comunicazioni ufficiali hanno confermato il decesso di almeno quattro individui a seguito di una frana che ha interessato il villaggio di Mardame, situato nel distretto di Sitahuis, all'interno della reggenza di Tapanuli Tengah. Altre fonti riportano un bilancio provvisorio di almeno 10 decessi e 6 dispersi nell'isola di Sumatra a seguito dei violenti nubifragi che hanno colpito anche la Thailandia e la Malesia.

Questo evento si inserisce nel contesto stagionale in cui l'Indonesia è regolarmente esposta a fenomeni alluvionali e smottamenti, con la stagione delle piogge che tipicamente si estende da novembre ad aprile. Precedenti episodi all'inizio di novembre avevano già causato gravi conseguenze a Giava, con un bilancio di almeno 38 vittime e decine di dispersi. Le piogge torrenziali hanno costretto all'evacuazione circa 2.851 residenti nella provincia di Sumatra Settentrionale, secondo l'Agenzia Nazionale per la Gestione delle Catastrofi (BNPB).

Il maltempo ha inflitto danni estesi alle infrastrutture critiche della regione, interrompendo le linee di comunicazione essenziali e rendendo impraticabili arterie stradali nazionali fondamentali in molteplici punti nevralgici. Migliaia di abitazioni nelle aree di Tapanuli Tengah e Sibolga sono rimaste sommerse dalle correnti alluvionali, cariche di detriti e materiali trascinati dalle frane. Le squadre di intervento hanno recuperato, nella giornata di mercoledì, almeno cinque salme e tre individui feriti nella città di Sibolga, considerata la zona maggiormente colpita.

Le operazioni di soccorso e assistenza sono state immediatamente attivate, coinvolgendo congiuntamente le forze dell'ordine locali, il personale militare, la polizia e l'Agenzia Nazionale di Ricerca e Soccorso (Basarnas). Tuttavia, le autorità stanno affrontando ostacoli operativi significativi dovuti all'interruzione dei servizi di telefonia mobile e dati nelle zone colpite, una condizione che complica la mappatura dei danni e la sincronizzazione degli sforzi di salvataggio. La risposta umanitaria si concentra sulla distribuzione immediata di beni di prima necessità, acqua potabile e supporto psicologico ai sopravvissuti evacuati.