Eruzione Solare M1.3 Innesca Tempesta Geomagnetica G4.7, la Più Forte del 2025
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Il 15 novembre 2025 è stato osservato un brillamento solare di classe M1.3, originato dal complesso di macchie solari AR4274, situato alle coordinate solari N21W71. Questo evento, durato dodici minuti, si è verificato nel contesto di un'intensa attività del 25° ciclo solare, il quale sta superando le previsioni iniziali di vivacità, secondo le agenzie NASA e NOAA.
La regione AR4274 è stata particolarmente notevole per la sua configurazione magnetica complessa e anomala. L'esperto Tony Phillips di spaceweather.com ha evidenziato che la macchia solare presentava poli ruotati di 90 gradi rispetto alla legge di Hale, una configurazione che la rende intrinsecamente incline a rilasci violenti di energia. Questo brillamento M1.3 è giunto dopo eventi significativi precedenti: un lampo X1.8 il 9 novembre e un X1.2 il 10 novembre, entrambi provenienti dalla stessa regione AR4274.
L'interazione delle espulsioni di massa coronale (CME) associate a questi brillamenti con la magnetosfera terrestre ha innescato una tempesta geomagnetica di livello G4.7 all'impatto, stabilendo un primato come la perturbazione più intensa registrata nel corso del 2025 fino a quella data. Questo livello, classificato come "severo" (il secondo più alto sulla scala G5), ha visto l'indice Kp toccare quota 8. Le CME precedenti, nubi di plasma lanciate a velocità fino a 20.000 chilometri al secondo, si sono fuse in quello che è stato definito un evento "cannibale", amplificando l'impatto sul nostro pianeta rispetto alle previsioni iniziali che indicavano una tempesta G1-G2.
Le conseguenze dell'evento sono state osservabili sia a livello celeste che operativo. Si è assistito a uno spettacolo di aurore boreali visibili in latitudini insolitamente basse, comprese diverse regioni del Nord Italia come Piemonte e Valle d'Aosta. Parallelamente, sono stati riscontrati disturbi alle comunicazioni radio ad alta frequenza (HF), in particolare in Europa e Africa, oltre a potenziali anomalie nei sistemi di navigazione satellitare e GPS.
L'evento, generato da una sequenza di brillamenti da AR4274, tra cui un X5.1 (il più potente del ciclo fino a quel momento, secondo altre fonti), sottolinea la vulnerabilità delle infrastrutture tecnologiche in un mondo interconnesso. L'esperto Mauro Messerotti dell'Università di Trieste ha ribadito l'importanza del monitoraggio costante durante questa fase di picco del ciclo solare. La ricerca scientifica, supportata da strumenti come il Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, continua a focalizzarsi sul perfezionamento dei modelli di allerta precoce per mitigare i rischi operativi associati a tali fenomeni estremi.
Fonti
Рамблер
Интерфакс
ВЗГЛЯД
URA.RU
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