Un Letto Fossile Artico Riscrive la Storia: L'Ecosistema Marino si Riprese Velocemente dopo l'Estinzione di Massa

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

Un enorme carico di fossili artici proveniente da Spitsbergen sta svelando un mondo marino di 249 milioni di anni, popolato da rettili antichi, anfibi, pesci e squali.

Un team internazionale di ricercatori ha reso noto il 13 novembre 2025 una scoperta eccezionale: più di 30.000 fossili marini sono stati rinvenuti sull'isola artica di Spitsbergen, facente parte dell'arcipelago delle Svalbard. Questi resti risalgono a circa 249 milioni di anni fa e offrono uno sguardo cruciale sulla vita marina pochi milioni di anni dopo la catastrofica estinzione di massa del Permiano-Triassico (EPME). È noto che questo evento, spesso soprannominato la 'Grande Moria', spazzò via oltre il 90% delle specie marine a livello globale.

L'imponente raccolta è stata estratta da un concentrato letto osseo (bonebed) che si estendeva su 36 metri quadrati. Il materiale recuperato, che ammonta a oltre 800 chilogrammi di fossili, comprende denti, ossa e coproliti, rappresentando un ricco campionario di antica vita marina, inclusi rettili, anfibi, pesci ossei e squali. Questa mole di dati mette in discussione i precedenti modelli scientifici che avevano ipotizzato un periodo di recupero significativamente più lungo per le comunità oceaniche. Le stime precedenti suggerivano infatti che la ripresa ecologica avesse richiesto quasi otto milioni di anni.

La notevole diversità all'interno dell'assemblaggio fossile è particolarmente significativa. Tra i reperti figurano i resti di ittiosauri, predatori apicali, ittiosauri più piccoli come *Grippia longirostris*, e anfibi marini come *Aphaneramma*. La presenza contemporanea di specie così variegate dimostra che una complessa rete trofica si era già stabilita. Questo livello di complessità, che indica catene alimentari ben definite, suggerisce una rapida rinascita della biodiversità avvenuta in soli tre milioni di anni successivi all'estinzione.

La ricerca è frutto di una stretta collaborazione tra scienziati del Museo di Storia Naturale dell'Università di Oslo e del Museo Svedese di Storia Naturale di Stoccolma, istituzioni che ora custodiscono i preziosi esemplari. Sebbene il sito fosse stato individuato inizialmente nel 2015, il materiale ha richiesto quasi un decennio di scavi meticolosi e analisi approfondite. La datazione precisa, ottenuta tramite studi stratigrafici avanzati, ha collocato il letto osseo nel Triassico inferiore medio, identificandolo specificamente con l'età Spathiana iniziale.

Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista *Science* con il titolo 'Earliest oceanic tetrapod ecosystem reveals rapid complexification of Triassic marine communities'. La ricchezza di specie dell'assemblaggio di Spitsbergen lo posiziona come uno dei raggruppamenti di vertebrati marini più diversificati conosciuti per quel periodo iniziale del Triassico. Questo rapido 'reset ecosistemico' ha gettato le basi per nicchie ecologiche fondamentali, sottolineando l'incredibile resilienza della vita dopo catastrofi globali e offrendo una prospettiva senza precedenti sull'alba degli ecosistemi marini nell'Era dei Dinosauri.

Fonti

  • NDTV

  • Arctic fossils reveal complex and diverse Early Triassic marine vertebrate communities

  • Fossils of ancient marine predators have been discovered on an Arctic mountain

  • Oldest oceanic reptile ecosystem from the Age of Dinosaurs found on Arctic island

  • Earliest ichthyosaur fossil discovered on remote Arctic Island

  • Permanent exhibition: A Changing World

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