Scoperta in Israele un'antica officina di armi cananee: rivela un'industria di 5.500 anni fa

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

Una straordinaria scoperta archeologica nel sito di Nahal Qomem, in Israele, ha portato alla luce un'officina di produzione di lame risalente a ben 5.500 anni fa. Questo ritrovamento eccezionale offre uno sguardo senza precedenti sull'industria e la società della civiltà cananea, un popolo le cui vicende sono spesso narrate nei testi biblici. L'officina, datata all'Età del Bronzo Antico, ha restituito centinaia di lame di selce e componenti per l'assemblaggio di armi, oltre a strumenti agricoli taglienti, suggerendo un'attività produttiva diversificata che spaziava dalla guerra all'agricoltura.

Gli scavi hanno rivelato centinaia di fosse sotterranee, utilizzate verosimilmente per lo stoccaggio e, in alcuni casi, come abitazioni, offrendo uno spaccato della vita quotidiana e delle strutture organizzative delle antiche comunità della regione. La sofisticatezza della produzione di queste lame di selce, che richiedeva un elevato livello di perizia artigianale, testimonia una società ben organizzata e specializzata. Gli esperti dell'Autorità Israeliana per le Antichità, il Dott. Jacob Vardi e Dudu Biton, hanno sottolineato l'importanza della scoperta, evidenziando come la produzione di lame cananee fosse un processo complesso che indicava una società avanzata per l'epoca.

La selce utilizzata per la fabbricazione degli strumenti proveniva dall'area di Beit Guvrin, a circa 15 km di distanza, suggerendo l'esistenza di catene di approvvigionamento e reti commerciali consolidate nella regione. Il Dott. Vardi ha ipotizzato che le lame prodotte in questo sito venissero distribuite in tutto il Levante, posizionando Nahal Qomem come un centro produttivo cruciale nell'antichità. La disposizione strategica dei frammenti di scarto, non dispersi all'esterno, potrebbe essere stata una misura deliberata per proteggere il sapere specialistico degli artigiani.

Questa scoperta contribuisce in modo significativo alla nostra comprensione delle armi antiche e dei progressi tecnologici della civiltà cananea, offrendo un legame tangibile con le società che un tempo abitarono questa terra. Lo studio di tali manufatti non solo illumina la cultura materiale del passato, ma arricchisce anche la nostra comprensione delle dinamiche sociali ed economiche che hanno plasmato le antiche comunità. È emerso che queste lame venivano utilizzate non solo come armi, ma anche in agricoltura, in particolare come falcetti per la raccolta del grano, come indicato dalla caratteristica lucentezza lungo i bordi.

Una scoperta particolarmente intrigante è stata una cassa contenente centinaia di lame intatte, sepolte insieme, che i ricercatori ritengono possa essere stata un'offerta rituale. La presenza di un'industria così avanzata, che richiedeva un elevato livello di competenza, è una chiara testimonianza che già all'inizio dell'Età del Bronzo, la società locale era organizzata, complessa e dotata di specializzazione professionale. Questo sito, attivo per secoli dal periodo Calcolitico fino all'Età del Bronzo Antico, si estendeva per oltre mezzo chilometro e comprendeva centinaia di fosse sotterranee, alcune rivestite di mattoni di fango, utilizzate per stoccaggio, abitazioni, artigianato e persino attività rituali o sociali. La produzione di queste lame era tecnologicamente avanzata, con metodi che potevano includere un meccanismo a leva per applicare una pressione precisa sul selce.

Fonti

  • LADbible

  • Cambridge University Press

  • War History Online

  • University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology

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