Il Parco Nazionale Impenetrabile di Bwindi in Uganda celebra un notevole aumento della sua popolazione di gorilla di montagna, un risultato diretto di iniziative di conservazione dedicate e di un turismo responsabile. Attualmente, il parco ospita 19 gruppi di gorilla ben assestati e disponibili per il trekking, con una popolazione totale che ha superato le 1.000 unità entro il 2025. Questo successo è un faro di speranza nel panorama della conservazione globale, dimostrando come un approccio olistico possa portare a una ripresa eccezionale delle specie, trasformando una situazione di pericolo critico in una di specie minacciata.
L'Uganda Wildlife Authority (UWA) ha svolto un ruolo fondamentale nella salvaguardia di questi primati, affrontando minacce storiche come il bracconaggio e la perdita di habitat che avevano portato i gorilla sull'orlo dell'estinzione. Dal 1995 non si registrano incidenti di caccia ai gorilla, a testimonianza dell'efficacia delle loro strategie di protezione. L'UWA gestisce rigorosamente i parchi, impiegando pattuglie di ranger altamente addestrati che utilizzano strumenti avanzati come il sistema SMART per il monitoraggio spaziale e la segnalazione, e sono attivi nella rimozione di trappole e nel pattugliamento anti-bracconaggio. L'autorità è anche responsabile della regolamentazione del turismo dei gorilla, stabilendo linee guida per minimizzare l'impatto sugli animali e garantire la loro sicurezza, dato il crescente interesse per il trekking.
Le quote per i permessi di trekking, che ammontano a 800 dollari per i non residenti stranieri, generano entrate vitali che alimentano gli sforzi di conservazione. Una politica di condivisione dei ricavi ben strutturata canalizza una parte significativa di questi fondi verso le comunità locali, spesso il 20% delle entrate annuali dei parchi o una quota fissa per permesso. Questo flusso economico ha un impatto trasformativo, poiché le comunità, un tempo coinvolte in attività illegali come il bracconaggio, ora traggono beneficio da nuove opportunità di sostentamento. Molti residenti locali, inclusi ex bracconieri, sono diventati guide, facchini e ranger, trasformandosi in veri e propri custodi della fauna selvatica e creando un legame tangibile tra la conservazione della fauna selvatica e lo sviluppo economico locale.
Questa sinergia tra conservazione e comunità ha portato a una crescita demografica impressionante. La popolazione di gorilla di montagna nella regione del Virunga, che comprende Uganda, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, è cresciuta a un tasso annuo del 3% dal 2010. Questo aumento è il risultato di una combinazione di gestione attiva delle aree protette, coinvolgimento delle comunità, monitoraggio attento dei gruppi di gorilla e interventi veterinari. La trasformazione delle comunità locali, che ora vedono i gorilla non come una minaccia ma come una risorsa preziosa, è un elemento chiave di questo successo, promuovendo un senso di proprietà e partnership nella protezione.
L'impatto economico del turismo si estende oltre la conservazione diretta, stimolando le economie locali attraverso la creazione di posti di lavoro e il miglioramento delle infrastrutture. Il successo dell'Uganda nella protezione dei suoi gorilla di montagna è un esempio eloquente di come la collaborazione tra governi, organizzazioni di conservazione e comunità locali possa invertire le tendenze di declino delle specie, offrendo un modello per la conservazione efficace nella regione. Il Parco Nazionale Impenetrabile di Bwindi, sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, non è solo un santuario per questi magnifici animali, ma anche una testimonianza vivente del potere della visione e dell'azione concertata per un futuro sostenibile, dove la prosperità umana e la sopravvivenza della fauna selvatica si intrecciano armoniosamente.