Un'entità significativa nel mondo di Ethereum, soprannominata "whale" per la sua vasta detenzione di criptovaluta, ha riacceso portafogli rimasti inattivi per oltre tre anni. Il 4 settembre 2025, questa figura chiave ha trasferito 150.000 ETH, equivalenti a circa 646 milioni di dollari, verso un indirizzo di staking. Questa mossa, proveniente da indirizzi legati all'Initial Coin Offering (ICO) di Ethereum, avvenuta tra il 22 luglio e il 2 settembre 2014, segna un ritorno sulla scena dopo un lungo periodo di silenzio, con l'ultima attività registrata nel febbraio 2022.
L'Ethereum ICO originale ha raccolto 18,3 milioni di dollari vendendo oltre 60 milioni di ETH a un prezzo medio di 0,31 dollari per token. L'investitore in questione aveva inizialmente acquisito 1 milione di ETH investendo 310.000 dollari, un investimento che oggi vale circa 4,3 miliardi di dollari, evidenziando la crescita esponenziale del valore di Ethereum nel corso degli anni. Nonostante questo massiccio trasferimento per lo staking, il whale detiene ancora oltre 850.000 ETH, stimati in circa 3,7 miliardi di dollari, dimostrando una strategia a lungo termine piuttosto che un'intenzione di liquidazione.
Questo evento si inserisce in un trend più ampio di riattivazione di portafogli "ICO-era" dormienti, un fenomeno che riflette un rinnovato ottimismo e una crescente fiducia nel futuro di Ethereum. Negli ultimi mesi, si è osservato un aumento del 23% nell'attività dei wallet che detengono più di 10.000 ETH, con molti di questi "whales" che ora optano per lo staking. Lo staking, che permette ai detentori di guadagnare ricompense bloccando i propri asset per supportare la rete, è diventato una strategia privilegiata per i detentori a lungo termine, che vedono in esso un modo per generare rendimento e rafforzare la sicurezza della rete senza dover vendere.
L'aumento della domanda di staking è ulteriormente confermato dall'incremento della coda di ingresso dei validatori, che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi due anni, con circa 936.000 ETH in attesa di essere messi in staking. Questo afflusso di capitale da parte di entità istituzionali e investitori di lunga data segnala una forte fiducia nel modello Proof-of-Stake di Ethereum e nel suo potenziale di crescita. L'attività di questi "whales" è attentamente monitorata dagli analisti, poiché tali movimenti possono influenzare la liquidità del mercato, la volatilità e anticipare potenziali variazioni di prezzo.
La mossa di mettere in staking una quantità così considerevole di ETH, piuttosto che venderla, viene interpretata dalla comunità crypto come un segnale rialzista. Suggerisce che i primi investitori credono ancora nel potenziale a lungo termine di Ethereum e sono disposti a impegnarsi attivamente nel suo ecosistema. Questo comportamento si allinea con le tendenze macroeconomiche e le aspettative di mercato, dove la crescita dell'adozione istituzionale e gli aggiornamenti di rete continuano a rafforzare la narrativa di Ethereum come un asset deflazionistico e generatore di rendimento.