Il Comitato di Basilea riesamina gli standard per le cripto-attività in risposta all'espansione degli stablecoin e all'approvazione del GENIUS Act negli Stati Uniti

Modificato da: Yuliya Shumai

Il Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (CBVB) ha avviato un’intensa opera di revisione delle direttive attualmente in vigore relative alla contabilizzazione delle cripto-attività detenute dalle banche. Questo processo è stato innescato dalla significativa evoluzione del panorama delle valute digitali, in particolare dalla crescita esponenziale degli stablecoin, che impone un adattamento alla mutata realtà finanziaria globale. Sebbene le linee guida inizialmente stabilite nel 2022 fossero previste per l'entrata in vigore su scala mondiale nel gennaio 2026, le autorità di regolamentazione riconoscono già l'urgenza di apportare modifiche sostanziali.

La filosofia alla base dei requisiti precedenti era improntata a un estremo conservatorismo, mirato a proteggere il sistema finanziario. Nello specifico, le cripto-attività non garantite erano infatti soggette a un coefficiente di ponderazione del rischio esorbitante, pari al 1.250%. Tale misura rendeva la detenzione di tali asset nei bilanci bancari di fatto economicamente insostenibile, spingendo la maggior parte degli attori istituzionali a mantenersi a distanza dal settore digitale. Tuttavia, l'emergere di stablecoin chiaramente regolamentati, come USDT e USDC, che venivano equiparati a strumenti molto più volatili, ha sollevato forti critiche e richieste di revisione da parte degli operatori di mercato.

In questo contesto dinamico, gli Stati Uniti hanno esercitato una pressione attiva per la revisione di questi standard globali, culminata nella recente approvazione del GENIUS Act, una legge che definisce le normative federali per gli emittenti di stablecoin. Il CBVB, che raggruppa 45 giurisdizioni, sta ora valutando l'idoneità delle vecchie regole rispetto all'attuale struttura del mercato delle criptovalute. Si sta discutendo l'introduzione di requisiti meno stringenti e più favorevoli per gli stablecoin del Gruppo 1 – ovvero gli asset tradizionali tokenizzati e gli stablecoin dotati di garanzie affidabili. Ciò potrebbe richiedere alle banche di effettuare verifiche approfondite sui meccanismi di stabilizzazione di tali strumenti. Le autorità mirano a trovare un equilibrio delicato, affinché la stabilità finanziaria non soffochi il potenziale di sviluppo, sebbene alcune nazioni, inclusi gli USA, insistano per un adeguamento normativo tempestivo.

Le tendenze globali che puntano alla legittimazione degli asset digitali attraverso l'adozione di standard rigorosi ma flessibili stanno diventando il paradigma dominante. Anche in Russia, la Banca Centrale ha annunciato l'implementazione di proprie misure interne, soprannominate “cryptoBasel”, a partire dal 2026. Queste iniziative sono volte ad aumentare la trasparenza e ad attrarre investitori istituzionali, stabilendo requisiti rigorosi in materia di capitale e gestione del rischio, inclusa la lotta al riciclaggio di denaro. Il successo di questa evoluzione regolamentare dipenderà in ultima analisi dalla capacità dei regolatori di incanalare l'innovazione in un quadro comparabile agli strumenti finanziari tradizionali, evitando al contempo un'eccessiva e controproducente rigidità normativa.

Fonti

  • Yahoo! Finance

  • Bloomberg

  • The Banker

  • Basel Committee on Banking Supervision

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.