Cani e gatti: un aiuto per la mente degli anziani

Modificato da: Екатерина С.

La Spagna si confronta con un progressivo invecchiamento della popolazione, con previsioni che indicano che entro il 2050 circa il 30% dei cittadini avrà più di 65 anni. Questo fenomeno, unito a un calo delle nascite, potrebbe portare a un aumento dei casi di declino cognitivo e demenza, come suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che prevede un raddoppio delle diagnosi di Alzheimer entro il 2050. In questo contesto, una ricerca pubblicata su Scientific Reports offre uno spunto incoraggiante: la convivenza con cani o gatti potrebbe contribuire a preservare alcune funzioni cognitive negli anziani.

Lo studio, che ha analizzato i dati di oltre 7.900 persone con più di 50 anni per un periodo di 18 anni, ha rivelato che possedere uno di questi animali è associato a un rallentamento del declino in aree come la memoria e la fluidità verbale. I proprietari di cani, in particolare, hanno mostrato una minore perdita di memoria immediata e differita nel corso degli anni, mentre i proprietari di gatti hanno mantenuto una migliore fluidità verbale. Questo effetto protettivo è stato osservato anche in individui con livelli cognitivi inizialmente più bassi, suggerendo che un'interazione frequente ed emotivamente significativa con gli animali domestici possa attivamente sostenere le funzioni cerebrali. L'autrice principale dello studio sottolinea che l'effetto non deriva semplicemente dal possedere un animale, ma dall'interazione costante e stimolante. A differenza di animali con cui l'interazione è meno frequente, come pesci o uccelli, la cura quotidiana di cani e gatti può rafforzare indirettamente circuiti cerebrali chiave. Studi precedenti hanno infatti indicato che il contatto con gli animali può aumentare l'attività nella corteccia prefrontale, un'area cerebrale cruciale per l'attenzione, il processo decisionale e la regolazione emotiva.

Oltre agli effetti neurobiologici diretti, il rafforzamento dei legami sociali gioca un ruolo fondamentale. I proprietari di cani, ad esempio, tendono a uscire più spesso e a interagire con altre persone, mitigando così l'isolamento sociale, un fattore noto per accelerare il declino cognitivo. Per i proprietari di gatti, la loro costante presenza può offrire un surrogato per un ambiente sociale arricchito, specialmente per gli anziani con reti sociali limitate. Queste scoperte hanno implicazioni significative per affrontare l'invecchiamento globale e l'aumento dei casi di demenza. Alcuni esperti suggeriscono che questi dati potrebbero supportare politiche pubbliche volte a facilitare la proprietà responsabile di animali domestici da parte degli anziani, come un più facile accesso all'assicurazione veterinaria o a soluzioni abitative adeguate che consentano la presenza di animali. La ricerca indica che possedere un animale domestico può ridurre l'età cerebrale fino a 15 anni, con benefici particolarmente evidenti nei proprietari di cani e di più animali. Inoltre, studi hanno dimostrato che gli anziani con animali domestici sono il 36% meno propensi a riferire sentimenti di solitudine rispetto ai non proprietari, evidenziando il ruolo cruciale degli animali nel promuovere il benessere sociale ed emotivo.

Fonti

  • 20 minutos

  • Instituto Nacional de Estadística (INE)

  • Scientific Reports

  • Envejecimiento de Europa - Wikipedia

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.

Cani e gatti: un aiuto per la mente degli ... | Gaya One