L'Unione Europea sta intensificando i suoi sforzi per stringere nuovi accordi commerciali con le nazioni dell'America Latina, con particolare attenzione ai blocchi Mercosur e Messico. Questa strategia mira a consolidare i legami economici e a diversificare le partnership internazionali, in linea con un più ampio riallineamento geopolitico ed economico.
Nell'aprile 2025, l'UE e i paesi del Mercosur hanno finalizzato un accordo commerciale storico, che prevede l'eliminazione dei dazi doganali e un accesso ampliato ai mercati latinoamericani per le imprese europee. Questo accordo è destinato a creare la più grande zona di libero scambio al mondo, coinvolgendo oltre 700 milioni di persone e rappresentando circa il 20% del PIL globale. Frutto di oltre vent'anni di negoziati, l'intesa è considerata una pietra miliare per la cooperazione economica e la sostenibilità, includendo impegni concreti per contrastare la deforestazione e promuovere lo sviluppo sostenibile. L'UE ha inoltre assicurato la protezione di circa 350 indicazioni geografiche europee, comprese quelle italiane, per salvaguardare i prodotti agroalimentari dall'agro-contraffazione.
Parallelamente, nel maggio 2025, l'UE e il Messico hanno aggiornato con successo il loro accordo commerciale esistente. Il patto rivisto introduce nuove disposizioni per il commercio digitale, la manifattura e l'agricoltura, approfondendo ulteriormente l'integrazione economica. Questo accordo modernizzato, che sostituisce quello in vigore dal 2000, mira a semplificare le esportazioni, proteggere i prodotti agroalimentari di alta qualità e rafforzare la cooperazione in materia di clima e diritti dei lavoratori.
L'UE vede in questi accordi un'opportunità strategica per rafforzare la propria presenza nella regione e diversificare le alleanze, rispondendo all'incertezza geopolitica globale e alla crescente influenza della Cina. Tuttavia, l'Unione si trova ad affrontare sfide significative nell'applicazione del suo Digital Markets Act (DMA) e Digital Services Act (DSA), normative volte a regolamentare le grandi aziende tecnologiche all'interno del mercato unico europeo.
Gli Stati Uniti hanno manifestato preoccupazione per queste normative, con il Presidente Donald Trump che ha minacciato misure di ritorsione contro i paesi che implementano tasse digitali o regolamenti che incidono sulle aziende tecnologiche americane. La Vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera, ha esortato l'UE a resistere alle pressioni statunitensi per indebolire le sue normative digitali, sottolineando la necessità di difendere i valori di protezione dei consumatori e l'autonomia normativa. Ribera ha fermamente dichiarato che l'UE "non può accettare qualsiasi cosa le venga chiesta" e "non può essere soggetta alla volontà di un paese terzo", avvertendo che l'UE è pronta a riconsiderare le relazioni commerciali se Washington dovesse procedere con tali minacce. Questa ferma posizione evidenzia l'impegno dell'UE per la propria sovranità digitale e la sua determinazione a mantenere il proprio quadro normativo, indipendentemente dalle pressioni esterne. Le indagini dell'UE nei confronti di giganti tecnologici americani come X, Apple e Meta proseguiranno, a dimostrazione della volontà di far rispettare le proprie leggi.