Il Consiglio dell'Unione Europea ha dato il via libera, il 13 ottobre, all'aggiornamento dell'accordo di libero scambio che riguarda specificamente il settore agricolo con l'Ucraina. Questa decisione strategica si configura come parte integrante delle misure eccezionali di sostegno a Kiev, adottate in risposta alla situazione attuale. L'obiettivo primario è quello di avviare una liberalizzazione progressiva e parziale dei flussi commerciali all'interno della cornice dell'Area di libero scambio approfondita e completa (DCFTA). Si prevede che l'approvazione definitiva di questo importante documento avvenga durante la prossima sessione commerciale del Comitato di associazione UE-Ucraina, segnando un passo cruciale verso una maggiore integrazione economica.
Lars Løkke Rasmussen, Ministro degli Affari Esteri della Danimarca e presidente di turno del Consiglio UE, ha rilasciato dichiarazioni in merito, sottolineando con forza che l'eliminazione dei dazi doganali rappresenta un vantaggio strategico e operativo per entrambe le parti coinvolte. Secondo Rasmussen, tale decisione è cruciale non solo per infondere una stabilità economica duratura nel contesto ucraino, ma anche per accelerare e facilitare il processo di integrazione dell'Ucraina nel mercato unico e nelle strutture politiche dell'Unione Europea.
È importante notare che l'accesso dei prodotti agricoli ucraini al mercato comunitario non sarà concesso senza condizioni. Sarà infatti subordinato al graduale e rigoroso adeguamento dell'Ucraina alle severe normative dell'Unione Europea. Tali standard di conformità riguardano aree cruciali per la sicurezza alimentare e la salute pubblica, come il benessere degli animali, le restrizioni sull'uso di pesticidi e la regolamentazione dei farmaci veterinari. Questa nuova e più strutturata disposizione commerciale subentra al precedente “regime di esenzione commerciale” (noto come “visto commerciale senza dazi”), la cui validità era giunta a scadenza nel giugno 2025.
Nel definire le nuove regole, i negoziatori hanno tenuto in debita considerazione gli interessi dei settori agricoli europei ritenuti più vulnerabili e sensibili alle fluttuazioni di mercato. Per merci chiave come zucchero, pollame, uova, grano, mais e miele, l'accesso al vasto mercato comunitario rimarrà più circoscritto, gestito attraverso un'introduzione graduale e per fasi, al fine di proteggere i produttori interni. Al contrario, la piena liberalizzazione è stata presa in considerazione solo per categorie di prodotti meno sensibili, come il latte e i prodotti lattiero-caseari.
Per scongiurare possibili turbative o squilibri improvvisi nel mercato, è stato introdotto un solido e affidabile meccanismo di salvaguardia. Questo strumento potrà essere attivato immediatamente da entrambe le parti qualora si verificassero gravi distorsioni nelle relazioni commerciali, garantendo così la stabilità. Questa iniziativa commerciale non è un evento isolato, ma si inserisce in un quadro politico e strategico molto più ampio che mira all'integrazione completa dell'Ucraina nell'Unione Europea. È fondamentale ripercorrere le tappe di questo percorso: la domanda ufficiale di adesione all'UE è stata presentata nel 2022, anno in cui è stato anche concesso lo status di Paese candidato. Il processo ha subito un'accelerazione significativa quando, nel dicembre 2023, il Consiglio Europeo ha formalmente approvato l'avvio dei negoziati di adesione, i quali sono poi stati inaugurati ufficialmente nel giugno 2024.
Parallelamente a questi progressi sul fronte politico e commerciale, l'UE sta garantendo un sostegno finanziario di proporzioni notevoli attraverso il programma denominato “Meccanismo per l'Ucraina” (Ukraine Facility). Questo strumento finanziario, strutturato per coprire il periodo dal 2024 al 2027, prevede un ammontare complessivo che può raggiungere i 50 miliardi di euro. Tali risorse, erogate sia tramite prestiti agevolati che sotto forma di sovvenzioni dirette (grant), sono specificamente indirizzate a finanziare le riforme strutturali necessarie e a sostenere la ricostruzione del Paese devastato dal conflitto. Questo impegno sottolinea la visione a lungo termine dell'UE per la stabilità e la prosperità dell'Ucraina.