USA e Cina Congelano le Tasse Portuali per un Anno, Offrendo Sollievo alla Logistica Globale

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A ottobre 2025, Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese hanno formalizzato un'intesa per sospendere reciprocamente le imposte portuali per un periodo di dodici mesi. L'accordo è stato raggiunto a seguito di colloqui tenutisi in Corea del Sud, ponendo in pausa oneri che si stimavano gravare sulle grandi navi di costruzione cinese in transito nei porti statunitensi per circa 3,2 miliardi di dollari annui. L'industria marittima internazionale ha accolto la decisione come un passo fondamentale per mitigare l'aumento dei costi e l'instabilità della catena di approvvigionamento causate dai dazi ritorsivi.

L'accordo segna una pausa costruttiva nel contesto delle crescenti frizioni geopolitiche. All'inizio dell'anno, l'amministrazione Trump aveva imposto sanzioni ai sensi della Sezione 301, mirando specificamente alle navi collegate alla Cina con l'accusa di "dominio sleale" nei settori marittimo e della cantieristica navale. Queste misure includevano tariffe significative sulle navi cinesi e un dazio del 100% sulle gru portuali prodotte in Cina. Il Segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha confermato la sospensione di queste penalità della Sezione 301, sottolineando l'importanza di stabilizzare il flusso commerciale, come riportato durante un suo intervento sulla Fox Business Network.

Il Ministero del Commercio cinese ha specificato che la sospensione copre le sanzioni relative ai settori marittimo, logistico e della costruzione navale. In cambio, Pechino si è impegnata a bloccare le proprie contromisure contro le navi legate agli USA, definendo la mossa reciprocamente vantaggiosa per stabilizzare le reti di fornitura globali. Aziende di navigazione come COSCO e Matson avevano risentito pesantemente della disputa, registrando costi aggiuntivi per milioni e frequenti ritardi nelle consegne. High-Trend International Group ha osservato che la sospensione fornisce "benefici immediati e tangibili", eliminando un onere sui costi che ostacolava le iniziative logistiche e di neutralità carbonica.

Nonostante l'accordo temporaneo, gli specialisti del settore hanno espresso l'auspicio di una soluzione più duratura. Simon Heaney di Drewry ha manifestato la speranza che questa tregua permetta all'industria di concentrarsi pienamente sulla facilitazione del commercio internazionale, vedendo nello stallo una possibilità per ripristinare la fluidità essenziale al sistema. Il Segretario Bessent ha evidenziato come la sola minaccia dei dazi della Sezione 301 avesse già causato una riduzione della domanda internazionale per le navi costruite in Cina. Dati del CSIS, citando cifre di S&P Global, hanno indicato che i cantieri navali cinesi hanno comunque assicurato il 53% di tutti i nuovi ordini globali per tonnellaggio nei primi otto mesi del 2025, dimostrando la resilienza del settore nonostante le turbolenze.

L'analisi del contesto più ampio suggerisce che la sospensione è un riconoscimento implicito della profonda interdipendenza tra le due maggiori economie. L'incertezza tariffaria aveva spinto alcune compagnie di navigazione a riconsiderare le rotte a lungo termine, con un incremento del 15% nelle richieste di preventivi per navi costruite in Corea del Sud e Giappone tra gennaio e settembre 2025, secondo una società di consulenza marittima con sede a Singapore. Inoltre, l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) aveva espresso timori che l'escalation dei dazi potesse innescare una frammentazione del sistema commerciale globale, con impatti negativi sul PIL mondiale stimati attorno allo 0,5% se le misure fossero divenute permanenti. Questa pausa offre pertanto una finestra preziosa per esplorare vie di cooperazione più sostenibili.

Fonti

  • english

  • Fastmarkets

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