Gli Stati Uniti e Israele propongono al Consiglio di Sicurezza dell'ONU una risoluzione per l'istituzione di Forze Internazionali di Stabilizzazione a Gaza
Modificato da: Татьяна Гуринович
L'inizio di novembre 2025 ha segnato un momento cruciale nel panorama diplomatico internazionale: gli Stati Uniti, operando in stretta collaborazione con Israele, hanno sottoposto all'esame del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una bozza di risoluzione. Questo documento fondamentale mira all'istituzione delle Forze Internazionali di Stabilizzazione (FIS) con l'obiettivo primario di supervisionare e garantire la smilitarizzazione della Striscia di Gaza. L'iniziativa prevede che il mandato iniziale sia fissato a due anni, con la possibilità di successivi rinnovi, segnando così una nuova fase nell'impegno globale per la risoluzione della complessa situazione regionale.
Il compito principale assegnato a questo contingente proposto è la supervisione del disarmo totale del settore. Ciò include specificamente l'eliminazione e la prevenzione della ricostruzione di qualsiasi infrastruttura militare e offensiva, oltre a garantire la cessazione permanente dell'uso di armi da parte di formazioni armate non statali. Parallelamente, le FIS avranno il mandato di assistere nell'addestramento e nella preparazione di una nuova forza di polizia palestinese destinata al mantenimento dell'ordine pubblico. Un elemento chiave del piano è che il contingente sarà composto esclusivamente da personale militare proveniente da nazioni arabe e musulmane. Questa scelta strategica mira a scongiurare la percezione che la missione possa essere interpretata come un'occupazione straniera. Le nazioni occidentali, invece, forniranno supporto logistico e di comando dall'esterno.
Diverse nazioni hanno già manifestato interesse a partecipare a questa missione, che un funzionario statunitense ha descritto non come un tradizionale mantenimento della pace, ma piuttosto come “forze di coercizione”. Tra i paesi che hanno espresso interesse figurano l'Indonesia, l'Egitto, l'Azerbaigian e la Turchia. In particolare, l'Indonesia aveva precedentemente espresso la disponibilità a schierare fino a 20.000 militari. La risoluzione si basa sul piano in 20 punti elaborato dal Presidente degli Stati Uniti, il quale prevede anche la creazione di un “Consiglio di Pace” (BoP) che fungerebbe da amministrazione transitoria temporanea. Si ipotizza che questo Consiglio sarà guidato dallo stesso Presidente degli Stati Uniti.
Questa proposta si inserisce in una sequenza di precedenti decisioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Essa fa seguito, infatti, alla risoluzione del marzo 2024 che richiedeva un cessate il fuoco immediato e all'approvazione, avvenuta nel giugno 2024, delle proposte avanzate dagli Stati Uniti che avevano portato alla conclusione dell'operazione israeliana durata otto mesi.
Al 7 novembre 2025, il documento è ancora in fase di dibattito all'interno del Consiglio di Sicurezza, con l'attesa di una votazione nelle settimane immediatamente successive. Il successo di questa complessa architettura diplomatica dipenderà dalla capacità di tutte le parti coinvolte di trovare un terreno comune, riconoscendo che i cambiamenti esterni richiedono chiarezza interna negli intenti e negli obiettivi di ciascun partecipante al processo. Il dispiegamento delle prime unità è programmato per iniziare già a gennaio 2026.
Fonti
Denník N
US drafts UN resolution for international force for Gaza
UN Security Council endorses US-sponsored Gaza ceasefire resolution
UN Security Council demands immediate Gaza ceasefire as US abstains
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