Il Dipartimento di Stato USA ha avviato un'approfondita revisione di oltre 55 milioni di visti validi, un'iniziativa volta a identificare potenziali violazioni che potrebbero portare alla revoca dei documenti o all'espulsione. Questa verifica estesa, annunciata per il 21 agosto 2025, copre tutti i titolari di visto, inclusi turisti, studenti e lavoratori temporanei. L'obiettivo è scovare irregolarità come il superamento della durata del soggiorno, attività criminali, minacce alla sicurezza pubblica, legami con il terrorismo o supporto a organizzazioni terroristiche.
Le nuove procedure includono un'analisi più approfondita dei social media e la richiesta di sblocco dei dispositivi elettronici durante i colloqui per il visto. Il Segretario di Stato, Marco Rubio, ha sottolineato che la revisione è motivata da preoccupazioni per la sicurezza nazionale e dalla protezione dei cittadini americani. Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia volta a scoraggiare le aziende statunitensi dall'assumere lavoratori stranieri, come dimostrato dalla temporanea sospensione dei visti per i camionisti commerciali, motivata da preoccupazioni per la sicurezza stradale e per la tutela dei lavoratori americani, a seguito di un grave incidente stradale avvenuto in Florida che ha coinvolto un autista straniero.
Tuttavia, la portata di questa revisione solleva interrogativi significativi. Organizzazioni come HEAL Palestine hanno espresso profonda preoccupazione per le implicazioni umanitarie, in particolare per quanto riguarda la sospensione dei visti per i residenti di Gaza. Queste misure potrebbero ostacolare gravemente la capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire assistenza essenziale, inclusi trattamenti medici salvavita per bambini feriti. L'organizzazione ha evidenziato che il suo programma è puramente umanitario e che i pazienti tornano nei loro paesi d'origine una volta completate le cure, smentendo le affermazioni di un potenziale rischio per la sicurezza nazionale.
La decisione di rafforzare i controlli sui visti e di limitare l'ingresso di determinate categorie di lavoratori riflette un approccio più restrittivo alle politiche migratorie e di sicurezza degli Stati Uniti. Sebbene l'intento dichiarato sia quello di rafforzare la sicurezza e proteggere il mercato del lavoro interno, le potenziali conseguenze sulle relazioni internazionali, sull'assistenza umanitaria e sulla privacy individuale richiedono un'attenta valutazione. L'espansione dei protocolli di controllo, che include l'analisi dei social media e dei dispositivi elettronici, solleva inoltre questioni relative alla protezione della privacy e delle libertà civili, sottolineando la necessità di un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e i diritti individuali.