La Bolivia e gli Stati Uniti Ristabiliscono i Rapporti Diplomatici Dopo Diciassette Anni di Gelo Ideologico
Modificato da: Татьяна Гуринович
Il 9 novembre 2025 è destinato a rimanere negli annali come una data fondamentale per la diplomazia interamericana. La Bolivia e gli Stati Uniti d'America hanno infatti annunciato il ripristino ufficiale dei pieni rapporti diplomatici, ponendo fine a un gelo durato diciassette lunghi anni. Questo ristabilimento non è stato solo un gesto simbolico di distensione politica, ma è stato immediatamente concretizzato da un significativo atto di solidarietà da parte di Washington, che ha voluto dimostrare la serietà del suo impegno. Gli Stati Uniti hanno fornito alla Bolivia un pacchetto di risorse mediche del valore di 700.000 dollari USA, specificamente indirizzato a rafforzare la battaglia nazionale contro l'infezione da HIV, offrendo una risposta diretta e tempestiva alla cronica carenza di farmaci essenziali nel Paese andino.
La conferma formale di questo storico riavvicinamento è giunta per mano di alti rappresentanti di entrambi i governi. A sancire l'accordo sono stati Christopher Landau, che ricopre la posizione di Vice Segretario di Stato degli Stati Uniti, e Fernando Aramayo, il Ministro degli Affari Esteri boliviano recentemente nominato nel nuovo gabinetto. È degno di nota che Landau avesse già guidato la delegazione presidenziale americana inviata a La Paz per presenziare alla cerimonia di insediamento del neoeletto Presidente boliviano, un segnale che preannunciava già l'imminente disgelo diplomatico.
La svolta nella politica estera boliviana è indissolubilmente legata all'arrivo al potere del Presidente Rodrigo Paz, il cui giuramento è avvenuto il giorno precedente, l'8 novembre 2025. Il Presidente Paz ha impostato il suo mandato sulla promessa di reintegrare attivamente la Bolivia nel contesto internazionale, e ha pubblicamente definito il ripristino delle relazioni con Washington come un obiettivo strategico di vitale importanza per la nazione. È cruciale ricordare che l'origine della tensione storica tra i due Stati risale al 2008, quando l'allora leader boliviano, Evo Morales, aveva decretato l'espulsione dell'ambasciatore statunitense, motivando la decisione con accuse di ingerenza negli affari interni, un atto che scatenò inevitabili e severe misure di ritorsione da parte degli Stati Uniti.
Il prezioso carico umanitario inviato dagli USA è composto da una varietà di strumenti medici fondamentali. Esso include farmaci antiretrovirali di vitale importanza, test sofisticati per la determinazione della carica virale e, crucialmente, kit rapidi per la diagnosi precoce dell'infezione da HIV nei neonati. Secondo le proiezioni iniziali effettuate dalle autorità sanitarie, questa fornitura è stimata essere sufficiente per garantire la continuità del trattamento a circa 18.000 individui per un periodo che si estende dai quattro ai cinque mesi. Questo supporto medico non solo affronta un'emergenza sanitaria immediata, ma funge da catalizzatore per la ricostruzione di un rapporto di fiducia reciproca.
Guardando al futuro, l'agenda bilaterale va ben oltre l'assistenza medica d'emergenza, delineando una cooperazione culturale ed economica a lungo termine. Le due parti hanno raggiunto un accordo per collaborare attivamente nella promozione della prosperità economica condivisa e per riattivare prontamente il consiglio bilaterale dedicato al commercio e agli investimenti. Un altro segnale tangibile di apertura sarà la riapertura, prevista per l'inizio del 2026, dello Spazio Americano nella capitale amministrativa di La Paz, una struttura che era rimasta chiusa per dieci anni. Inoltre, il Presidente Paz ha manifestato pubblicamente l'intenzione di procedere con l'abolizione del regime dei visti per i cittadini statunitensi che viaggiano in Bolivia per turismo o affari, e ha annunciato l'approvazione della licenza per Starlink, un passo fondamentale per espandere l'accesso a Internet in tutte le regioni del territorio nazionale.
Fonti
infobae
ABI
Visión 360
El Universal
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