Il 17 giugno 2025, l'Agenzia Nazionale del Petrolio del Brasile (ANP) ha tenuto un'asta per l'assegnazione di concessioni per l'esplorazione e lo sfruttamento petrolifero in 172 aree. Queste aree includono diverse zone nel bacino di Foz do Amazonas, ecologicamente sensibile, vicino alla foce del fiume Amazzonia.
L'asta ha assegnato 19 blocchi a Petrobras, ExxonMobil, Chevron e CNPC cinese. Petrobras, in consorzio con ExxonMobil, si è assicurata cinque blocchi, mentre un consorzio guidato da Chevron e CNPC ne ha acquisiti altri nove. Un altro consorzio, anch'esso tra Petrobras ed ExxonMobil, si è aggiudicato cinque blocchi aggiuntivi.
Il bacino di Foz do Amazonas è noto per la sua biodiversità e le comunità indigene. Ambientalisti ed esperti hanno espresso preoccupazioni per potenziali sversamenti di petrolio, sostenendo che lo sfruttamento petrolifero potrebbe avere un impatto negativo sull'ecosistema e sulle comunità locali. L'asta ha scatenato un dibattito sull'equilibrio tra sviluppo economico e protezione ambientale in Brasile.