Un'indagine di Amnesty International ha rivelato che le autorità statunitensi stanno impiegando strumenti di intelligenza artificiale (IA) per monitorare immigrati e cittadini stranieri che partecipano a manifestazioni a sostegno della causa palestinese. Il rapporto, pubblicato il 20 agosto 2025, evidenzia l'uso di software sviluppati da aziende come Palantir e Babel Street, che consentono una sorveglianza di massa e una valutazione degli individui, con particolare attenzione all'identificazione di cittadini non statunitensi.
Secondo Erika Guevara-Rosas, Direttore Senior di Ricerca, Advocacy, Politica e Campagne di Amnesty International, il governo degli Stati Uniti sta dispiegando tecnologie IA invasive in un contesto di deportazioni di massa e repressione dell'espressione pro-Palestina. Strumenti come Babel X di Babel Street e l'Immigration OS di Palantir permettono alle autorità di identificare persone, analizzare i loro comportamenti online e tracciare i loro spostamenti con una velocità e una scala senza precedenti, al fine di determinare la revoca dei visti. Amnesty International ha determinato che gli Stati Uniti stanno utilizzando questi strumenti nell'ambito dell'iniziativa "Capture and Revoke" (Cattura e Revoca), che integra il monitoraggio dei social media, il tracciamento dello stato dei visti e valutazioni automatiche delle minacce per gli individui stranieri in possesso di visti, inclusi gli studenti internazionali.
L'organizzazione avverte che tali tecnologie potrebbero portare a revocazioni arbitrarie e illegali di visti, deportazioni e violazioni dei diritti umani. Sia Palantir che Babel Street avrebbero potuto prevedere il rischio di causare danni alla popolazione migrante e ai sostenitori della causa palestinese, suggerendo che le aziende avrebbero dovuto riconsiderare il legame dei loro programmi IA con l'amministrazione precedente. L'indagine ha rivelato che Babel X, in particolare, è utilizzato dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale (DHS) fin dal 2019 e ha la capacità di raccogliere enormi quantità di dati da un singolo identificatore, come nome o email, creando profili dettagliati degli individui.
In risposta alle accuse, Palantir ha dichiarato che il proprio prodotto non è stato utilizzato per promuovere l'iniziativa "Capture and Revoke" e che l'azienda non viola i diritti dei migranti. Tuttavia, Amnesty International ribadisce che le aziende hanno la responsabilità di garantire che i loro prodotti non vengano impiegati per violare i diritti umani. La situazione ha già generato un modello di detenzioni illegali e deportazioni di massa, creando un clima di paura e amplificando l'effetto dissuasivo ("chilling effect") sulle comunità migranti e sugli studenti internazionali. Amnesty International sollecita le autorità statunitensi a cessare l'uso di queste tecnologie di sorveglianza e a garantire che le politiche di immigrazione rispettino i diritti umani e le libertà fondamentali, sollevando interrogativi etici significativi sull'equilibrio tra sicurezza nazionale, efficienza tecnologica e tutela delle libertà civili.