L'UE Avvia la Preparazione di 3000 Agenti di Sicurezza Palestinesi per Gaza in Seguito alla Risoluzione del CdS dell'ONU
Modificato da: Tatyana Гуринович
L'Unione Europea sta mettendo a punto un ambizioso progetto volto a formare fino a tremila membri delle forze dell'ordine palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza. Questa informazione, trapelata da un funzionario non identificato il 19 novembre 2025, posiziona l'iniziativa come un pilastro fondamentale per la stabilizzazione dell'enclave. La riuscita di questo piano è intrinsecamente legata al mantenimento della tregua entrata in vigore il 10 ottobre 2025. L'obiettivo primario della formazione è creare forze professionali distinte dall'influenza del movimento Hamas, un prerequisito ritenuto essenziale per ristabilire una sicurezza duratura nella regione.
Questa mossa europea giunge sulla scia dell'approvazione, da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, della Risoluzione 2803, avvenuta il 17 novembre 2025. Tale risoluzione ha formalizzato un piano di pace articolato in venti punti, originariamente proposto dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La Risoluzione 2803 è stata adottata con 13 voti favorevoli, mentre Russia e Cina si sono astenute. Essa autorizza esplicitamente l'istituzione di Forze di Stabilizzazione Internazionali (FSI), destinate a collaborare con Israele, Egitto e le nuove forze di polizia addestrate per gestire la demilitarizzazione di Gaza e la sicurezza dei confini.
Il cuore della proposta comunitaria consiste nell'espandere l'attuale missione di supporto alla polizia, che l'UE già finanzia in Cisgiordania dal 2006, con un budget stimato intorno ai 15 milioni di dollari. I dettagli cruciali del piano prevedono il reclutamento di 3000 tirocinanti. Attualmente, l'Amministrazione Palestinese conta circa 7000 ufficiali stipendiati a Gaza, dei quali approssimativamente 3000 sono considerati candidati idonei per la riqualificazione. Si prevede che l'addestramento del personale avverrà al di fuori della Striscia di Gaza, una scelta probabilmente dettata da ragioni di sicurezza o da vincoli istituzionali presenti sul territorio.
Un documento della Servizio Europeo per l'Azione Esterna, presentato in vista della riunione dei Ministri degli Esteri dell'UE del 20 novembre, ha inoltre toccato il tema dell'ampliamento della missione di monitoraggio civile al valico di Rafah, estendendola ad altri punti di passaggio. La Risoluzione 2803 del CdS dell'ONU prevede l'istituzione di un Consiglio di Pace sotto l'egida ONU, che fungerà da amministrazione transitoria. Questo organo coordinerà la ricostruzione dell'enclave fino a quando l'Amministrazione Palestinese non dimostrerà di poter esercitare un controllo efficace. Di conseguenza, il programma di formazione delle forze di polizia si configura come una componente inscindibile di un meccanismo di transizione più ampio, sanzionato a livello internazionale, che lega la riforma della sicurezza a tappe politiche ben definite.
Nonostante il sostegno internazionale, la concreta attuazione delle iniziative europee resta avvolta nell'incertezza. Hamas ha espresso apertamente il suo dissenso nei confronti della Risoluzione 2803, sostenendo che essa ignori le pressanti necessità politiche e umanitarie dei palestinesi. Parallelamente, il Ministero degli Esteri russo ha espresso riserve, indicando che la Risoluzione 2803 si discosta dallo spirito pacificatore e dalle soluzioni universalmente riconosciute per la creazione di uno Stato palestinese entro i confini del 1967. Il piano dell'UE, pertanto, rappresenta un passo pragmatico verso la costruzione istituzionale, ma la sua sorte è appesa al filo del cessate il fuoco del 10 ottobre 2025.
Fonti
TV 2
The Times of Israel
Middle East Eye
UN News
The Washington Post
Reuters
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