Il 25 agosto 2025, il Presidente polacco Karol Nawrocki ha posto il veto a una legislazione volta a estendere l'assistenza finanziaria ai rifugiati ucraini, innescando un acceso dibattito politico sulle priorità nazionali e sulle relazioni con l'Ucraina. La decisione, giunta poco dopo la Giornata dell'Indipendenza ucraina, crea una sfida significativa per il governo del Primo Ministro Donald Tusk e solleva interrogativi sull'impegno a lungo termine della Polonia verso il suo vicino orientale.
Il Presidente Nawrocki ha giustificato il suo veto affermando che i benefici per i figli dovrebbero essere subordinati all'occupazione lavorativa degli ucraini in Polonia. Ha inoltre espresso insoddisfazione per le attuali disposizioni sanitarie per i rifugiati ucraini, sostenendo che i cittadini polacchi affrontano condizioni più restrittive. In concomitanza con il veto, Nawrocki ha proposto una propria legislazione focalizzata sulla riorganizzazione dei benefici sociali e sanitari, sull'inasprimento dei requisiti di naturalizzazione e sull'aumento delle pene per gli attraversamenti illegali delle frontiere.
Questa mossa presidenziale avviene in un contesto di mutamento dell'opinione pubblica polacca. Sebbene la Polonia sia stata uno dei più fermi sostenitori dell'Ucraina dall'invasione russa del 2022, accogliendo circa un milione di rifugiati, le indagini recenti indicano un crescente scetticismo. Secondo un sondaggio di fine 2024, il 51% degli intervistati riteneva che i benefici sociali per gli ucraini fossero eccessivi, con un ulteriore 96% che desiderava una riduzione dell'assistenza finanziaria ai rifugiati.
Questo sentimento pubblico contrasta con le analisi economiche che evidenziano un impatto positivo dei rifugiati sull'economia polacca. Studi recenti, come quello condotto da Deloitte per l'UNHCR, stimano che i rifugiati ucraini abbiano contribuito all'economia polacca con una percentuale compresa tra lo 0,7% e il 2,7% del PIL nel 2023 e 2024, pagando più in tasse e contributi sociali di quanto ricevano in benefici. L'economista Bogusław Hrobota ha avvertito che la decisione di Nawrocki potrebbe avere conseguenze "devastanti" per il mercato del lavoro e le aziende polacche.
Un'altra grave implicazione del veto riguarda il potenziale impatto sulla connettività ucraina. Il Vice Primo Ministro e Ministro della Digitalizzazione, Krzysztof Gawkowski, ha avvertito che il veto potrebbe interrompere il finanziamento polacco per il servizio internet satellitare Starlink, fornito da SpaceX. La Polonia finanzia questo servizio vitale per l'Ucraina, essenziale per le comunicazioni militari e civili in un paese dilaniato dalla guerra. Gawkowski ha definito la decisione "un regalo per le truppe di Putin", sottolineando come l'interruzione di questo servizio possa compromettere le operazioni ucraine e la resilienza del paese. Sebbene l'ufficio del Presidente abbia chiarito che esistono percorsi legislativi alternativi per mantenere il finanziamento, l'incertezza normativa solleva preoccupazioni significative.
La situazione evidenzia una crescente tensione politica tra il Presidente Nawrocki, eletto con una piattaforma "Prima i Polacchi", e il governo centrista del Primo Ministro Tusk. Le proposte di Nawrocki, che includono anche un riferimento alla necessità di contrastare la "ideologia nazionalista ucraina di Stepan Bandera", aggiungono una dimensione storica e potenzialmente conflittuale alle già complesse relazioni bilaterali. Questo momento di ridefinizione delle priorità nazionali e delle alleanze internazionali invita a una riflessione più profonda sulle responsabilità condivise e sulla ricerca di soluzioni che bilancino l'assistenza umanitaria con gli interessi nazionali, promuovendo un dialogo costruttivo per il futuro della regione.