Germania: via libera alla bozza per il servizio militare volontario, con potenziale ritorno della leva obbligatoria

Modificato da: Татьяна Гуринович

La Germania ha compiuto un passo significativo nel rafforzamento delle proprie capacità di difesa, con il governo che ha approvato una bozza di legge per l'introduzione di un servizio militare volontario. Questa iniziativa mira ad incrementare il numero di riservisti addestrati e a potenziare la Bundeswehr, con l'obiettivo di raggiungere 260.000 effettivi entro i primi anni del 2030, un aumento considerevole rispetto agli attuali 180.000.

La proposta, presentata dal Ministro della Difesa Boris Pistorius, risponde alle crescenti preoccupazioni per la sicurezza, in particolare riguardo alla minaccia percepita dalla Russia, considerata da molti esponenti politici come il principale pericolo per la stabilità europea. La riforma prevede un reclutamento volontario, ma include anche una clausola che consentirebbe il ripristino della coscrizione obbligatoria qualora gli obiettivi di reclutamento non venissero raggiunti.

Per incentivare la partecipazione, tutti i diciottenni saranno tenuti a completare un questionario online sulla loro disponibilità al servizio, con un obbligo per gli uomini e una natura facoltativa per le donne. L'obiettivo di reclutamento è ambizioso: 20.000 nuovi volontari nel 2026, con un incremento a 38.000 entro il 2030. Questo sforzo si inserisce in un contesto più ampio di rafforzamento della difesa tedesca, con un aumento del 28% dei nuovi reclute registrato all'inizio del 2025.

La Germania aspira a diventare il pilastro convenzionale della NATO in Europa, un impegno che sottolinea la sua ritrovata determinazione nel contribuire alla sicurezza collettiva. La decisione di rivitalizzare il servizio militare riflette un cambiamento di paradigma nella percezione della sicurezza nazionale. Dopo la sospensione della leva obbligatoria nel 2011, la Germania si era orientata verso un modello di forze armate interamente professionali. Tuttavia, le mutate condizioni geopolitiche hanno reso necessaria una riconsiderazione strategica.

La proposta di legge, che dovrà ora passare al vaglio del Bundestag, rappresenta un tentativo di bilanciare l'attrattiva del servizio volontario con la necessità di garantire una forza armata adeguata alle sfide attuali. Il dibattito interno alla coalizione di governo evidenzia diverse sfumature, con il partito SPD che pone l'accento sulla necessità di rendere la carriera militare più allettante come datore di lavoro. La Germania, con questa mossa, non solo intende rafforzare la propria capacità difensiva, ma anche inviare un segnale di affidabilità e impegno ai propri alleati della NATO, riaffermando il proprio ruolo di partner fondamentale per la stabilità continentale.

Il Cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato che la Russia "è e resterà a lungo la più grande minaccia per la libertà, la pace e la stabilità in Europa", e che il governo federale intende rispondere a questa minaccia con decisione. Il Ministro della Difesa Boris Pistorius ha definito il provvedimento "un passo da gigante, non una legge qualsiasi", destinato a durare nel tempo, sottolineando la necessità di un cambio di mentalità tra i giovani riguardo al servizio militare.

Attualmente, la Bundeswehr conta circa 182.000 soldati e 49.000 riservisti. Gli obiettivi a lungo termine prevedono 260.000 effettivi attivi e 200.000 riservisti disponibili e addestrati entro la fine del decennio. Per incentivare il volontariato, il piano prevede miglioramenti concreti, tra cui formazione specifica, e l'invio di un questionario a tutti i giovani, uomini e donne, per sondare l'interesse a prestare servizio.

La Germania ha sospeso la leva obbligatoria nel 2011, ma le mutate condizioni geopolitiche, in particolare la minaccia russa, hanno reso necessaria una riconsiderazione strategica. La proposta di legge, che dovrà passare al vaglio del Bundestag, mira a bilanciare l'attrattiva del servizio volontario con la necessità di garantire una forza armata adeguata alle sfide attuali.

Fonti

  • Deutsche Welle

  • Reuters

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