Caracas, Venezuela – In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche nel Mar dei Caraibi, il Venezuela ha intensificato le sue strategie di difesa nazionale, includendo l'addestramento militare dei civili e l'esecuzione di ampie esercitazioni militari. Queste iniziative, sotto la guida del Presidente Nicolás Maduro, mirano a rafforzare la sovranità e la prontezza del paese di fronte a quella che Caracas percepisce come una crescente presenza navale statunitense nella regione.
Il 13 settembre 2025, migliaia di cittadini venezuelani, tra cui studenti e pensionati, hanno partecipato a sessioni di addestramento con le milizie per imparare l'uso delle armi e le tattiche di "resistenza rivoluzionaria". Il Ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha annunciato che dal 17 al 19 settembre 2025 si sono svolte esercitazioni militari sull'isola di La Orchila, coinvolgendo oltre 2.500 truppe, 12 navi da guerra, 22 aerei e 20 imbarcazioni della milizia. Le manovre hanno incluso esercitazioni di sbarco, difesa aerea, operazioni con droni, guerra elettronica e missioni delle forze speciali, incarnando il concetto di un "popolo armato e preparato". Ulteriori sessioni di addestramento si sono tenute il 20 settembre 2025 in comunità come Petare, a Caracas.
Una partecipante civile, Luzbi Monterola, ha dichiarato che la sua motivazione è il desiderio di difendere il proprio paese. Queste iniziative riflettono la crescente preoccupazione del governo venezuelano per la postura militare degli Stati Uniti nei Caraibi, che include il dispiegamento di cacciatorpediniere, portaerei e sottomarini nucleari. Gli Stati Uniti hanno giustificato la loro presenza come un'operazione antidroga e antiterrorismo, ma il Venezuela la considera una minaccia alla propria sovranità e un tentativo di cambio di regime.
Le azioni statunitensi, come gli attacchi a imbarcazioni sospettate di traffico di droga, hanno ulteriormente inasprito le relazioni, portando Caracas a definire la presenza navale americana la "più grande minaccia in un secolo". L'efficacia delle milizie civili in un potenziale conflitto è oggetto di dibattito tra gli analisti, alcuni dei quali sollevano preoccupazioni riguardo al rischio di un aumento della violenza interna rispetto a una difesa nazionale effettiva.
Nonostante ciò, il Venezuela continua a rafforzare la sua capacità di difesa, integrando la popolazione civile in questo sforzo. Le manovre, denominate "Caribe Soberano 200", hanno visto anche l'impiego di caccia Sukhoi Su-30 russi equipaggiati con missili anti-nave Kh-31, acquisiti dalla Russia tra il 2007 e il 2008. Questo dispiegamento di risorse militari, sia convenzionali che non convenzionali, sottolinea la determinazione del Venezuela a proiettare forza e a salvaguardare la propria integrità territoriale in un contesto regionale sempre più complesso e teso.