Israele annuncia nuova offensiva a Gaza, preoccupazione internazionale per la crisi umanitaria

Modificato da: Татьяна Гуринович

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l'imminente avvio di una nuova offensiva militare a Gaza, con l'obiettivo di smantellare le roccaforti di Hamas e liberare gli ostaggi. La decisione, approvata dal gabinetto di sicurezza israeliano l'8 agosto 2025, prevede la presa di controllo di Gaza City. Questa mossa ha suscitato vive preoccupazioni a livello internazionale per l'aggravarsi della crisi umanitaria e il potenziale aumento delle vittime civili.

Le cifre attuali dipingono un quadro desolante: il ministero della Sanità di Gaza ha segnalato 217 decessi dovuti a malnutrizione e fame, tra cui 100 bambini. Dall'ottobre 2023, il conflitto ha causato oltre 61.000 vittime palestinesi, secondo le autorità sanitarie. Le Nazioni Unite, attraverso il Vice Segretario Generale Miroslav Jenča, hanno avvertito che il nuovo piano militare israeliano rischia di provocare "un'altra calamità" a Gaza, esortando a un cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi e a un percorso politico verso la soluzione a due Stati. Molte nazioni europee, tra cui Spagna, Italia, Germania, Francia e Regno Unito, hanno espresso forte opposizione al piano, avvertendo che l'offensiva potrebbe portare a un numero inaccettabilmente elevato di vittime e allo sfollamento forzato di quasi un milione di palestinesi, oltre a rappresentare un ostacolo significativo all'attuazione della soluzione a due Stati. La Germania ha inoltre annunciato la sospensione delle esportazioni di armi verso Israele che potrebbero essere utilizzate a Gaza. Le organizzazioni umanitarie e gli osservatori internazionali nutrono scetticismo riguardo alla sicurezza delle zone designate come "sicure" per i civili, alla luce delle precedenti vittime civili. Anche funzionari militari hanno espresso cautela riguardo all'espansione dell'occupazione, temendo che possa mettere a repentaglio sia gli ostaggi che le truppe. Il Primo Ministro Netanyahu ha difeso il piano, affermando che è l'unico modo per sconfiggere Hamas e garantire la sicurezza di Israele, pur dichiarando che l'obiettivo non è l'occupazione di Gaza, ma la sua liberazione da Hamas. Ha inoltre diretto l'esercito a facilitare l'accesso dei giornalisti stranieri nell'area, un potenziale sviluppo significativo data la limitata copertura mediatica finora. La situazione rimane estremamente tesa, con appelli internazionali per una de-escalation e una soluzione pacifica che continuano a risuonare mentre il conflitto entra in una nuova fase critica.

Fonti

  • Reuters

  • Reuters

  • United Nations Department of Political and Peacebuilding Affairs

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