Filippine protestano contro la riserva naturale cinese a Scarborough Shoal

Modificato da: Татьяна Гуринович

Le Filippine hanno formalmente protestato contro l'istituzione da parte della Cina di una riserva naturale nazionale presso lo Scarborough Shoal, affermando che tale mossa viola i diritti filippini secondo il diritto internazionale.

Il Dipartimento degli Affari Esteri (DFA) filippino ha respinto fermamente il piano cinese, definendolo un'azione "illegittima e illegale" che "viola chiaramente i diritti e gli interessi delle Filippine in conformità con il diritto internazionale". Le Filippine sostengono che lo Scarborough Shoal sia una parte integrante e storica del loro territorio, su cui esercitano sovranità e giurisdizione. Il DFA ha inoltre sottolineato che solo le Filippine hanno l'autorità esclusiva di istituire aree di protezione ambientale nelle proprie acque territoriali.

La Cina, dal canto suo, ha dichiarato che la creazione della "Riserva Naturale Nazionale dell'Isola di Huangyan" mira a preservare la biodiversità e la stabilità ecologica della zona. Pechino ha affermato che l'isola è "territorio intrinseco" e che l'istituzione della riserva rientra nella sua sovranità, respingendo le proteste filippine come "accuse e provocazioni irragionevoli". La controversia si è intensificata l'11 settembre 2025, quando il DFA filippino ha presentato la sua protesta formale.

Questa mossa cinese si inserisce in un contesto di crescenti tensioni nel Mar Cinese Meridionale. Lo Scarborough Shoal è stato un punto focale di dispute territoriali, con incidenti precedenti che includono l'espulsione di navi filippine da parte della guardia costiera cinese nell'agosto 2025 e un incontro ravvicinato tra un elicottero militare cinese e un aereo da pesca filippino nel giugno 2024. La Cina controlla lo shoal dal 2012, nonostante le rivendicazioni concorrenti delle Filippine, del Vietnam, della Malesia, del Brunei e di Taiwan.

Un elemento cruciale nel dibattito è la sentenza del 2016 della Corte Permanente di Arbitrato dell'Aia, che ha invalidato le rivendicazioni territoriali della Cina basate sulla "linea dei nove tratti" nel Mar Cinese Meridionale, affermando che "non vi era alcuna base legale" per tali pretese. Nonostante questa sentenza, che ha dato ragione alle Filippine su quasi tutti i fronti, la Cina continua a ignorarla, sostenendo la propria sovranità storica.

Esperti marittimi, come Jay Batongbacal, vedono l'iniziativa cinese come un tentativo di mascherare l'espansione territoriale sotto la veste della protezione ambientale. L'area designata per la riserva naturale si estende per 3.523,67 ettari (circa 8.705 acri).

Gli Stati Uniti hanno riaffermato il loro impegno per la difesa delle Filippine, sottolineando l'importanza strategica della regione e sollecitando risoluzioni pacifiche. La posizione delle Filippine è supportata da sentenze internazionali che mettono in discussione la base legale delle rivendicazioni cinesi, evidenziando come queste azioni possano rappresentare un catalizzatore per una maggiore chiarezza sul diritto internazionale e per la cooperazione regionale. La situazione attuale sottolinea la persistente sfida alla stabilità regionale e al rispetto delle norme internazionali nel Mar Cinese Meridionale.

Fonti

  • Reuters

  • Philippines protests China's plan for a nature reserve at a hotly disputed shoal

  • China approves nature reserve at disputed South China Sea shoal claimed by the Philippines

  • Chinese coast guard expelled Philippine vessels around Scarborough Shoal

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