Un drone lanciato dallo Yemen ha colpito la sala arrivi dell'aeroporto di Ramon, vicino a Eilat, in Israele, il 7 settembre 2025, causando la temporanea sospensione delle operazioni e il ferimento di due persone.
L'attacco, rivendicato dalle forze Houthi, si inserisce nel più ampio contesto delle ostilità regionali che coinvolgono i ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran e Israele, in solidarietà con i palestinesi nella guerra di Gaza. L'impatto del drone ha provocato danni alla struttura dell'aeroporto e ha portato alla chiusura dello spazio aereo circostante. L'Autorità Aeroportuale Israeliana ha risposto sospendendo tutti i decolli e gli atterraggi.
Le squadre di emergenza medica hanno prestato soccorso a due persone: un uomo di 63 anni, ferito da schegge, e una donna di 52 anni, che è caduta mentre cercava riparo. Entrambi hanno ricevuto cure mediche.
L'incidente ha sollevato interrogativi sull'efficacia dei sistemi di intercettazione israeliani, poiché un'indagine preliminare ha suggerito che il drone non sia stato rilevato dai sistemi di difesa prima dell'impatto, motivo per cui non sono state attivate le sirene d'allarme. Le forze Houthi hanno dichiarato che i loro attacchi contro Israele sono un atto di solidarietà con il popolo palestinese. In risposta a questo e ad altri attacchi, Israele ha intrapreso azioni di rappresaglia con attacchi aerei su regioni dello Yemen controllate dagli Houthi.
Questo evento evidenzia l'estensione della portata del conflitto e la sua capacità di influenzare infrastrutture civili e la vita quotidiana. L'aeroporto di Ramon, operativo dal 2019, funge da hub secondario rispetto all'aeroporto principale Ben Gurion. Nonostante la natura domestica della maggior parte dei suoi voli, l'aeroporto ha svolto un ruolo nell'evacuazione di migliaia di palestinesi per cure mediche all'estero durante il conflitto a Gaza.
L'attacco sottolinea la crescente minaccia posta dai lanci di droni e missili Houthi in profondità nel territorio israeliano, dimostrando la capacità del gruppo di proiettare forza a lunga distanza. Le capacità dei droni Houthi, che si ritiene siano state sviluppate con l'assistenza iraniana, hanno un raggio d'azione stimato fino a 2.000-2.200 km, consentendo loro di raggiungere Israele. L'incidente ha portato a una temporanea interruzione delle operazioni aeroportuali, ma l'aeroporto di Ramon ha ripreso le normali attività dopo circa due ore, a seguito di una valutazione completa della situazione e dell'approvazione delle autorità competenti.
L'attacco si inserisce in un quadro più ampio di escalation regionale che ha visto gli Houthi lanciare numerosi droni e missili verso Israele da quando è scoppiata la guerra a Gaza nell'ottobre 2023, con Israele che ha risposto con attacchi mirati in Yemen.