L'isola caraibica di Cuba sta attraversando una delle sue peggiori crisi energetiche, caratterizzata da blackout diffusi e prolungati che stanno avendo un impatto devastante sulla vita quotidiana e sull'economia nazionale. Il 10 settembre 2025, il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) ha subito un collasso totale, lasciando l'intera nazione senza corrente elettrica. Questo evento segna il quinto blackout nazionale da fine 2024 e il secondo nel solo 2025, evidenziando la fragilità e l'instabilità del settore energetico cubano.
Le cause di questa crisi sono molteplici e interconnesse. L'invecchiamento delle centrali termoelettriche, molte delle quali operative da oltre 40 anni, richiede una manutenzione costante e costosa che il governo fatica a garantire. A ciò si aggiunge una cronica carenza di combustibile, esacerbata dalla difficoltà del paese di ottenere valuta estera per le importazioni necessarie. Il governo cubano ha indicato le sanzioni statunitensi come un fattore aggravante, limitando l'accesso a finanziamenti e forniture essenziali.
L'impatto dei blackout è pervasivo. Mentre la capitale L'Avana sperimenta interruzioni di 4-5 ore, altre regioni del paese affrontano fino a 20 ore di oscurità al giorno. Questa situazione ha portato alla sospensione di attività sportive, lavorative ed educative. Le imprese private, che dipendono fortemente dall'elettricità per operare, lottano per mantenere le loro attività, ricorrendo a generatori alimentati da un mercato informale di carburante scarso e costoso. Gli hotel turistici, pur disponendo di sistemi di autosufficienza, vedono i loro ospiti confinati a causa della chiusura dei servizi esterni.
La crisi energetica non è un fenomeno nuovo per Cuba, ma ha raggiunto livelli critici negli ultimi anni. Già nel 2024, il paese ha subito numerosi blackout, tra cui uno prolungato nell'ottobre 2024, attribuito a un guasto della centrale Antonio Guiteras, la più importante del paese. Le conseguenze economiche sono disastrose, paralizzando la produzione interna e colpendo duramente il settore turistico, una delle principali fonti di valuta estera per l'isola.
Le previsioni per il futuro rimangono cupe, con esperti che stimano in 8-10 miliardi di dollari il costo necessario per un ammodernamento completo del sistema elettrico, un investimento che appare irraggiungibile per l'attuale modello economico cubano. La popolazione vive in uno stato di crescente frustrazione e incertezza. La mancanza di elettricità influisce sulla conservazione del cibo, sull'accesso all'acqua potabile e sulle normali attività quotidiane, alimentando un diffuso malcontento sociale.
Nonostante gli sforzi del governo per ripristinare gradualmente l'energia, la mancanza di soluzioni strutturali a lungo termine lascia presagire che la lotta di Cuba per la stabilità energetica sia ancora lunga e ardua.